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Cosa significa assegnazione casa familiare?

Francesca Conte
Francesca Conte
2025-05-21 19:17:39
Numero di risposte: 2
La casa familiare è il luogo dove i coniugi, prima di separarsi, avevano stabilito la loro vita insieme e dove quindi vivevano, eventualmente insieme ai figli. Non è importante che tutti i componenti della famiglia abbiano la residenza nella casa coniugale, ma ciò che conta è che lì si svolgeva la quotidiana vita domestica di marito, moglie e prole, che ivi dormivano, mangiavano, si incontravano e così via. L'articolo 337-sexies del codice civile stabilisce infatti che il godimento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell'interesse dei figli e che semmai, considerato l'eventuale titolo di proprietà, il giudice tiene poi conto dell'assegnazione nella regolazione dei rapporti economici tra i genitori. Ciò, tradotto nella pratica, vuol dire che il principale presupposto dell'assegnazione della casa familiare è il collocamento dei figli: rimarrà nella casa, salvo eccezioni, il coniuge con il quale i figli convivono, onde evitare di creare in capo alla prole dei traumi ulteriori rispetto a quello che può derivare dalla separazione dei genitori, conseguenti all'allontanamento dal luogo in cui vivevano quando la famiglia era ancora unita. Il codice civile stabilisce espressamente che il diritto al godimento della casa familiare viene meno: se l'assegnatario non vi abiti o cessi di abitarvi stabilmente, se l'assegnatario conviva more uxorio o contragga nuovo matrimonio.
Teresa Bianchi
Teresa Bianchi
2025-05-21 19:12:12
Numero di risposte: 8
L’assegnazione della casa familiare comporta che il genitore assegnatario ha diritto di abitarla insieme ai figli, nonostante la proprietà sia per intero o in parte dell’altro coniuge. L’assegnazione non spetta ad un coniuge in quanto coniuge, ma soltanto in quanto genitore. Dunque, l’assegnazione della casa viene disposta dal giudice soltanto se la coppia abbia figli minori o maggiorenni ma non autosufficienti. La legge intende assicurare ai figli la conservazione dell’habitat domestico. Per questa ragione, posiamo dire in poche parole, la casa segue il figlio.
Damiana Valentini
Damiana Valentini
2025-05-21 17:58:49
Numero di risposte: 3
L’assegnazione della casa familiare – disciplinata dall’art. 337-sexies c.c. – è il provvedimento mediante il quale il Giudice della separazione statuisce quale dei due coniugi potrà ancora abitare nel domicilio della famiglia, un tempo comune ad entrambi. Il presupposto fondamentale perché il Giudice possa decidere di assegnare la casa familiare a questo o a quel coniuge, a prescindere da chi sia il proprietario dell’immobile, è la presenza di figli minori, al fine di garantire agli stessi la permanenza del legame con l’habitat familiare ove sono cresciuti. Per “casa familiare” si intende il luogo ove i coniugi vivevano insieme, a prescindere da chi sia il legittimo proprietario dell’immobile. L’abitazione dev’essere stata habitat domestico, ossia il luogo degli affetti, degli interessi e delle consuetudini familiari durante la convivenza, il centro aggregativo dei suoi membri. Non costituisce casa coniugale, infatti, il bene immobile nel quale si è svolta, per un certo periodo, la vita familiare, ma è il centro di aggregazione durante la convivenza, ossia il luogo degli affetti, degli interessi e delle consuetudini di vita dei membri, composto dall’assegnatario e dai figli.