Che succede se si fa un figlio tra fratelli?

Clodovea Giordano
2025-06-27 17:43:47
Numero di risposte
: 14
Se due fratelli hanno un bambino, quel bambino avrà solo due nonni anziché i normali quattro.
In queste circostanze, risulta molto più alta la probabilità che il figlio erediti due copie di un gene recessivo dannoso anziché una copia.
I rischi di salute della consanguineità dipendono dal fatto che i geni recessivi sono espressi fenotipicamente.
La maggior parte delle malattie genetiche gravi sono infatti di tipo recessivo, il che significa che un individuo deve ereditare due copie del gene anormale per sviluppare il disturbo.
La prole di relazioni consanguinee è dunque a maggior rischio di alcune malattie genetiche.
Parenti di primo grado − In questo caso il rischio del nascituro di avere malattie genetiche ereditarie è di 1 a 2.

Quasimodo Marini
2025-06-23 19:28:13
Numero di risposte
: 11
La presenza contemporanea di queste due caratteristiche -anomalie esistenti nella totalità degli spermatozoi e risposta negativa ai trattamenti medici solo nei pazienti con casi di consanguineità in famiglia - può essere considerato con grande probabilità indice di una origine genetica delle malformazioni.
I ricercatori toscani hanno esaminato, grazie a raffinati sistemi di Microscopia Elettronica a Trasmissione (TEM) e altre tecnologie molecolari, lo sperma di 1600 uomini con problemi di infertilità, isolando all'interno del gruppo i pazienti consanguinei.
I risultati hanno evidenziato alcune malformazioni quali, in gergo medico, "Testa tonda", "Testa doppia", "Coda rigida" e "Coda mozza" eccetera : anomalie molto pericolose in quanto la coda e la testa dello spermatozoo sono due parti fondamentali perché consentono al seme di arrivare alla "meta", vale a dire permettono la penetrazione nell'ovocita.
Nel gruppo dei 64 questi difetti erano presenti nel 27% dei pazienti e riguardavano l'intera popolazione degli spermatozoi appartenenti a ciascun individuo.
In questa epoca in cui si tende a risolvere i problemi di fecondità maschile attraverso la fecondazione assistita, bisogna essere consapevoli che così facendo i consanguinei hanno serie possibilità di trasmettere nel patrimonio genetico dei figli di entrambi i sessi gli stessi difetti dei genitori.

Antonia Marchetti
2025-06-15 19:42:10
Numero di risposte
: 18
Quando i fratelli hanno figli, c'è una probabilità del 50% che il bambino sia disabile.
La ricerca medica ha dimostrato che esiste un rischio maggiore di anomalie genetiche quando i parenti stretti hanno un figlio insieme.
Due di loro sono disabili.

Oretta Pellegrino
2025-06-04 02:29:09
Numero di risposte
: 20
I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. L’unione tra consanguinei, infatti, comporta sempre un aumento delle probabilità di avere figlio malato rispetto a quelle a cui sono esposte le coppie che non hanno legami di parentela. Più specificatamente, il valore probabilistico di anomalie/malattie genetiche è considerato del 30 per cento circa, che significa che un bambino ogni tre nati da un’unione strettamente consanguinea ha un’anomalia o un difetto del neurosviluppo. La probabilità è tanto maggiore quanto più stretta è la parentela. I consanguinei, che condividono una percentuale di patrimonio genetico rispetto a due individui della popolazione generale non imparentati tra loro, sono con maggiore frequenza portatori sani di una stessa mutazione ereditata dagli antenati comuni. In caso di consanguineità stretta come è questo il caso è comunque indicato valutare l’eventuale stato di portatori sani almeno delle malattie a frequenza molto alta, e rivolgersi ad un genetista per costruire l’albero genealogico comune e scoprire se vi siano casi di malattia genetica già individuati.

Assunta Ferretti
2025-06-04 01:44:19
Numero di risposte
: 17
La consanguineità aumenta le possibilità di trasmissione di alcuni tipi di malattie ereditarie alla generazione successiva.
Esiste un gruppo di malattie genetiche che possiedono un tipo di ereditarietà denominata autosomica recessiva.
Nel nostro genoma possediamo due copie di ogni gene.
Una ereditata dal padre e una dalla madre.
Le malattie autosomiche recessive per manifestarsi devono avere le due copie del gene mutate.
Se solo una delle copie è mutata e l’altra no, la persona sarà portatrice (potrà trasmettere la malattia).
Ma non avrà nessun sintomo clinico della malattia.
I genitori condividono con i propri figli la metà dei geni per cui se dovesse esistere una mutazione in un gene dei genitori, la metà dei figli saranno portatori asintomatici della mutazione e in questo caso il frutto di un rapporto tra consanguinei avrebbe un 25% di probabilità di soffrire questa malattia.
Man mano che diminuisce la consanguineità, si riduca questa probabilità, sebbene sia superiore a quella di una popolazione generale, per cui non si scarta il fatto che persone della stessa famiglia potrebbero essere portatori di mutazioni ereditate da antenati comuni.
Recentemente sono state calcolare queste probabilità e si stima che sono 1,7- 2,8 superiori rispetto alle coppie senza nessun legame familiare.

Ugo Ferraro
2025-06-03 22:48:50
Numero di risposte
: 19
Il rischio di avere figli ammalati, per i partner che hanno un legame di parentela remoto, è pari a quello di tutte le altre coppie.
Più la parentela è stretta maggiori sono le probabilità di generare figli con malattie ereditarie di cui si è portatori sani “per discesa” senza saperlo.
Più la parentela è distante, remota appunto, minore è la probabilità.
Nel vostro caso la proporzione di figli sani sarà sostanzialmente la medesima di quella delle altre coppie, cioè il 97 per cento.
Infatti il rischio di un figlio con una malattia genetica o una malformazione è del 3 per cento per le coppie non consanguinee.
Ovviamente, se dovesse nascere un figlio malato o portatore di malattia genetica tra i parenti che vi legano, il mio giudizio cambierebbe e sarebbe opportuna una visita dal genetista.
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