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Cos'è la Comunione Legale dei Beni?

Sasha Giordano
Sasha Giordano
2025-06-12 19:31:46
Numero di risposte: 6
Il regime patrimoniale della famiglia si riferisce alle norme relative all’acquisto e alla gestione dei beni durante il matrimonio, posto che dal matrimonio scaturiscono non solo rapporti personali tra i coniugi ma anche rapporti patrimoniali. A seguito della riforma del diritto di famiglia del 1975, il regime patrimoniale della famiglia è quello della comunione dei beni: ciò che è acquistato dopo il matrimonio dai coniugi, insieme o disgiuntamente, cade in comunione e si presume che appartenga ad entrambi i coniugi. Tale comunione è detta legale in quanto trova applicazione per disposizione del legislatore ed in assenza di una diversa volontà dei coniugi che possono scegliere un regime diverso, optando per la separazione dei beni. Anche tra le persone dello stesso sesso che abbiano contratto una unione civile si instaura automaticamente la comunione legale dei beni, salvo diversa volontà, come per i coniugi. Il codice civile indica dettagliatamente i beni oggetto della comunione legale, distinguendoli dai beni personali che non cadono in comunione. Costituiscono oggetto della comunione, tra l’altro: gli acquisti compiuti durante il matrimonio dai due coniugi congiuntamente o separatamente, ad esclusione di quelli che riguardano beni personali; le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio; gli utili ed incrementi di aziende appartenenti ad uno dei coniugi anteriormente al matrimonio, ma gestite da entrambi.
Grazia Amato
Grazia Amato
2025-06-10 16:47:26
Numero di risposte: 10
È il regime patrimoniale ordinario della famiglia. Ciò significa che se al momento del matrimonio i coniugi non optano per il regime della separazione dei beni, il regime patrimoniale della famiglia sarà quello della comunione legale, il quale prevede che tutti i beni acquistati da ciascun coniuge saranno in realtà di proprietà di entrambi i coniugi nella misura del 50% ciascuno pro indiviso. Questa locuzione latina significa che in questo particolare tipo di comunione i coniugi non sono proprietari ciascuno di una quota di bene ma sono invece proprietari insieme dell’intero bene. Lo possiedono tutto, in due. Da ciò deriva, ad esempio, che i coniugi non potranno vendere a terzi la loro quota di bene e che, quindi, per poter alienare un bene in comunione legale sarà necessario il consenso di entrambi i coniugi.
Leone Montanari
Leone Montanari
2025-06-03 16:55:24
Numero di risposte: 9
La comunione legale dei coniugi, è quel regime patrimoniale che come regola generale e salva una diversa volontà delle parti, viene utilizzato nel momento in cui due persone si uniscono in matrimonio. Questa è appunto la regola generale: può però succedere che i coniugi preferiscano, con dichiarazione resa al momento del matrimonio o con modifica successiva del regime in precedenza scelto e ciò con atto notarile, optare per la separazione dei beni. In linea di massima, appunto e come detto, si applica immediatamente la comunione legale dei beni. Tale regime patrimoniale prevede che tutti gli acquisti eseguiti dopo il matrimonio siano di proprietà di entrambi i coniugi, secondo una divisione in parti uguali. La comunione legale dei beni, infatti, esclude dai beni comuni quelli che restano personali di ogni coniuge.
Lina Rossetti
Lina Rossetti
2025-05-27 08:17:23
Numero di risposte: 7
Nel regime di comunione legale, tutti i beni acquistati durante il matrimonio da uno o entrambi i coniugi entrano automaticamente a far parte di un patrimonio comune. I coniugi sono co-proprietari di questo patrimonio e condividono equamente frutti e oneri, indipendentemente dal contributo finanziario individuale. La legge stabilisce che, in assenza di dichiarazione contraria, i coniugi sono automaticamente soggetti al regime della comunione dei beni. Nel regime di comunione legale, i beni acquisiti durante il matrimonio, a meno che non siano specificamente esclusi, entrano a far parte di un patrimonio comune gestito congiuntamente dai coniugi. Gli atti di ordinaria amministrazione possono essere compiuti da ciascun coniuge indipendentemente, mentre gli atti di straordinaria amministrazione richiedono il consenso congiunto. In caso di disaccordo, è possibile richiedere l'intervento del giudice, che può autorizzare l'atto ritenuto necessario per l'interesse della famiglia. Sono esclusi dal patrimonio comune: Beni personali preesistenti, Donazioni e successioni, Risarcimenti e pensioni di invalidità, Beni personali o professionali, Beni riacquistati. La comunione dei beni si scioglie automaticamente in caso di morte di uno dei coniugi, annullamento del matrimonio, separazione personale, divorzio, cambiamento convenzionale del regime patrimoniale, fallimento di uno dei coniugi, o separazione giudiziale dei beni.
Silvia Valentini
Silvia Valentini
2025-05-15 12:12:38
Numero di risposte: 8
La comunione dei beni è il risultato di un accordo tra due o più individui che mettono a disposizione i propri beni costituendo un patrimonio comune, godendone equamente dei frutti e partecipando solidarmente alle spese. Nel diritto privato italiano con l'espressione comunione dei beni si intende il regime patrimoniale legale della famiglia, vale a dire il regime patrimoniale che si applica automaticamente in mancanza di diverse pattuizioni da parte dei coniugi. La scelta per la comunione dei beni è stata operata dal legislatore con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che per tutti i matrimoni contratti dopo il 20 settembre 1975 ha mantenuto l'applicabilità, in mancanza di contraria pattuizione, del regime della comunione dei beni. La comunione dei beni non è, a dispetto del nome, una comunione di tutti i beni. Occorre quindi distinguere ciò che rientra nella comunione e ciò che invece non vi rientra e appartiene dunque esclusivamente a un coniuge o all'altro. Sono beni comuni gli acquisti compiuti dai coniugi insieme o separatamente in costanza di matrimonio, eccezione fatta per i beni propri. Sono invece beni propri e non rientrano in comunione i beni di cui ciascuno dei coniugi era titolare prima del matrimonio. Il codice civile italiano distingue gli atti di ordinaria amministrazione dagli atti di straordinaria amministrazione. I primi possono essere compiuti disgiuntamente da ciascuno dei coniugi. I secondi devono essere compiuti congiuntamente dai due coniugi. L'art. 191 del codice civile stabilisce lo scioglimento della comunione dei beni nei casi in cui sia stata dichiarata l'assenza o la morte presunta di uno dei coniugi. Nel caso di separazione personale, una eventuale successiva riconciliazione dei coniugi non ripristina la comunione dei beni. In caso di fallimento di uno dei coniugi si verifica lo scioglimento della comunione dei beni.
Marieva Ruggiero
Marieva Ruggiero
2025-05-15 11:25:26
Numero di risposte: 7
Il regime patrimoniale della comunione legale dei beni è disciplinato dagli articolo 177 e seguenti del codice civile. Si tratta del regime patrimoniale legale, cioè quello che si instaura legalmente fra i coniugi ove non venga stipulata una convenzione in senso contrario all’atto del matrimonio o successivamente. All’atto di matrimonio i coniugi avranno anche la possibilità di optare per il regime della separazione dei beni. La comunione legale dei beni è anche definita dalla dottrina come una comunione a “mani riunite” di stampo germanico, o comunione senza quote. Il coniuge, in poche parole, non ha la possibilità di disporre liberamente della propria quota. Il regime della comunione legale dei beni è differente da quello della comunione ordinaria. La comunione legale dei beni è disciplinata dagli articoli 180 e seguenti del codice civile.