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Casa cointestata in comunione dei beni?

Elda Marini
Elda Marini
2025-05-15 21:46:37
Numero di risposte: 5
Quando una casa è intestata a un solo coniuge in comunione dei beni, significa che l'immobile fa comunque parte del patrimonio comune dei coniugi, anche se è registrato solo a nome di uno di essi. L’acquisto di immobile effettuato da uno solo dei coniugi può cadere in comunione legale, anche in presenza della dichiarazione di esclusione effettuata dall’altro, se non è indicato l’atto da cui proviene il denaro. Anche in caso di donazione di un immobile nei confronti di uno dei due coniugi, l'immobile stesso è soggetto alle medesime regole della comunione dei beni come gli altri beni acquisiti durante il matrimonio. Ciò implica che entrambi i coniugi hanno diritto alla metà del valore dell'immobile, anche se è intestato solo a uno di essi. Se si va incontro a divorzio o separazione legale, l'immobile verrà considerato come parte del patrimonio comune da suddividere tra i coniugi, a meno che non ci siano accordi diversi tra le parti o decisioni prese dal tribunale. Per evitare che un immobile acquistato nella comunione dei beni cada in un'eventuale procedura di divisione dei beni, è consigliabile mettere sin da subito in chiaro la volontà di mantenere l’immobile al di fuori della comunione. In tal senso è necessario procedere in maniera ben precisa. Accordo scritto: stipulare un accordo scritto tra i coniugi che regoli in modo chiaro la proprietà dell'immobile e le relative responsabilità finanziarie. Questo può essere fatto tramite un atto notarile, un contratto di acquisto, o un accordo prenuziale. Registro immobiliare: assicurarsi che entrambi i coniugi siano registrati come proprietari dell'immobile presso l'ufficio del registro immobiliare. In questo modo, sarà chiaro ai fini legali che l'immobile fa parte del patrimonio comune. Contributi finanziari: se uno dei coniugi contribuisce in modo significativo finanziariamente all'acquisto o al mantenimento dell'immobile, questo può essere documentato per chiarire la proprietà e il diritto di gestione dell'immobile. Testamento: nel caso in cui uno dei coniugi voglia lasciare l'immobile all'altro in caso di decesso, può essere utile redigere un testamento che specifichi chiaramente le intenzioni riguardanti la proprietà dell'immobile. Consulenza legale: consultare un avvocato specializzato in diritto di famiglia o successioni per ricevere consulenza legale specifica sulle migliori strategie per proteggere l'immobile e i diritti dei coniugi. Prendere queste precauzioni può contribuire a evitare controversie future e garantire una divisione equa dei beni in caso di divorzio, separazione legale o decesso di uno dei coniugi. Se un immobile è intestato a un solo coniuge in comunione dei beni, ciò non influenza necessariamente l'applicabilità dell'IMU. L'IMU è un'imposta locale che si applica sugli immobili, e la proprietà formale dell'immobile, se è in comunione dei beni o di proprietà di un solo coniuge, può influenzare solo la responsabilità fiscale e non l'obbligo di pagare l'IMU. In una comunione dei beni, entrambi i coniugi hanno diritto alla metà del valore dell'immobile, anche se è intestato solo a uno di essi. Di conseguenza, entrambi i coniugi possono essere considerati contribuenti per l'IMU e sono responsabili del pagamento in proporzione alla quota di proprietà. La responsabilità di pagamento può essere attribuita a entrambi i coniugi, anche se solo uno è l'intestatario formale dell'immobile, a meno che non siano state stabilite disposizioni diverse da parte del Comune o che ci siano accordi specifici tra i coniugi riguardo alla divisione delle spese fiscali. In caso di dubbi o necessità di chiarimenti, è consigliabile consultare un professionista fiscale o un avvocato specializzato in diritto di famiglia.
Eriberto Barone
Eriberto Barone
2025-05-15 21:26:58
Numero di risposte: 7
Nel caso in cui uno dei due coniugi abbia comprato un immobile prima del matrimonio, secondo la legge la proprietà resterà sua e non farà dunque parte del regime di comunione legale dei beni. Questo significa che se uno dei due coniugi era titolare di un diritto reale di godimento prima del matrimonio, la proprietà dell’immobile resterà una sua esclusiva. In questa ipotesi, la legge prevede che gli acquisti effettuati dopo il matrimonio rientrano nel regime di comunione dei beni, compresi quelli relativi agli immobili. Si esclude il caso in cui l’immobile comprato prima del matrimonio serva a soddisfare un interesse personale esclusivo del coniuge al quale è intestato. Inoltre, la sentenza n. 11668 del 15 maggio 2018 ha stabilito che, in caso di comunione legale tra i coniugi, il bene acquistato durante il matrimonio fa sempre parte della comunione dei beni, anche se è utilizzato per bisogni diversi rispetto a quelli riguardanti la famiglia, è stato pagato soltanto o in prevalenza da un coniuge. Si specifica che ciò non avviene quando il denaro con cui è stato acquistato l’immobile derivi dall’alienazione di beni personali, serva all’esercizio della professione di uno dei coniugi, oppure qualora l’esclusione di uno dei due coniugi sia indicata sull’atto di acquisto.