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Figli e genitori anziani: quali obblighi alimentari?

Muzio Colombo
Muzio Colombo
2025-07-27 09:42:00
Numero di risposte : 7
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Nel soggetto anziano l’incapacità di provvedere, totalmente o parzialmente, al proprio sostentamento è implicita nel suo status: in questa ipotesi, i figli sono tenuti per legge a versare ai genitori i così detti alimenti. Tutti i figli sono obbligati a contribuire agli alimenti in favore del genitore in stato di bisogno: si badi bene, però, tale obbligo al pagamento in favore dei genitori deve essere in proporzione e con riferimento alle possibilità economiche di ciascun figlio. I c.d. alimenti possono corrispondersi anche in una forma differente dalla mera dazione di denaro: ad esempio, il figlio può adempiere anche ospitando e mantenendo in casa il genitore. Nel caso in cui vi sia una pluralità di figli, come emerge nella fattispecie che Lei ci descrive, e che tra gli stessi non vi sia un accordo per una collaborazione al mantenimento degli anziani genitori, occorrerà ricorrere al Tribunale, affinché determini l’ammontare degli alimenti, in proporzione alle capacità economiche dei singoli figli. Infatti, secondo la nostra Legge se i figli obbligati non riescono ad accordarsi circa la misura, le quote e/o le modalità di somministrazione degli alimenti, i provvedimenti del caso saranno assunti dal Presidente del Tribunale.
Vito Sanna
Vito Sanna
2025-07-17 18:35:53
Numero di risposte : 14
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Quando il genitore versa in stato di bisogno può essere onerato agli alimenti anche il figlio. Il genitore, inoltre, ha diritto ad ottenere la corresponsione degli alimenti da parte del figlio qualora si trovi in stato di bisogno, ovvero nell'incapacità di provvedere da sé al soddisfacimento dei bisogni fondamentali della vita. L'obbligazione alimentare del figlio nei confronti del padre o della madre, tuttavia, ha grado posteriore rispetto a quella imposta al coniuge. Se vi sono più figli, sono tutti obbligati a prestare gli alimenti al genitore in proporzione alle loro possibilità economiche. Il figlio può, a sua scelta, corrispondere al genitore indigente un assegno periodico ovvero accoglierlo e mantenerlo nella propria casa, ai sensi dell'art. 443 c.c. In ogni caso, il mutamento delle condizioni economiche del figlio o del genitore determinano, a seconda delle circostanze, la cessazione, la diminuzione o l'aumento degli alimenti. L'obbligazione alimentare del figlio cessa, altresì, in ipotesi di disconoscimento della paternità e revoca o annullamento dell'adozione.
Federica Ferrara
Federica Ferrara
2025-07-10 22:15:34
Numero di risposte : 13
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L'obbligo alimentare nei confronti dei genitori nasce quando il genitore non ha i mezzi necessari per coprire spese essenziali quali cibo, alloggio, abbigliamento e cure mediche. Il Codice Civile stabilisce che i figli sono tenuti a fornire gli alimenti ai genitori in difficoltà. Se uno di loro si rifiuta, il genitore può rivolgersi al Tribunale per chiedere che gli altri figli partecipino alle spese. I figli e i discendenti, qualora il coniuge non possa far fronte all'obbligo, sono tenuti a fornire gli alimenti in caso di necessità. L'obbligo alimentare è limitato allo stretto necessario e deve essere proporzionato alle condizioni economiche di chi deve provvedere. Se ci sono più figli, tutti sono tenuti a contribuire in base alle loro capacità economiche. Un figlio può anche soddisfare l'obbligo ospitando il genitore in casa propria. Quando un figlio accoglie il genitore nella propria casa e si occupa del suo mantenimento, può chiedere il contributo economico degli altri fratelli.
Lorenzo Negri
Lorenzo Negri
2025-07-09 14:09:48
Numero di risposte : 17
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L’obbligo degli alimenti a carico dei figli grava sui figli qualora gli anziani genitori versino in stato di bisogno. Esso è disciplinato dall’art. 433 del Codice Civile e sussiste quando il soggetto non è in grado, in ragione della propria condizione economica, di sostenere le spese fondamentali. Il Codice civile indica un elenco di soggetti obbligati a versare gli alimenti, primo tra tutti il coniuge, anche separato, seguiti poi dai figli e dai discendenti. Il diritto agli alimenti è limitato allo stretto necessario per vivere ed è proporzionato alle condizioni economiche dell’obbligato. Se il genitore anziano ha più figli, tutti sono obbligati a concorrere agli alimenti secondo le proprie possibilità economiche. I mezzi di sussistenza sono quelli indispensabili a soddisfare le necessità essenziali della vita, come il cibo, l’abitazione e i medicinali. Il figlio che cura gli anziani genitori adempie ad un’obbligazione naturale ex art. 2034 del Codice Civile, con tale espressione si fa riferimento alle somme versate spontaneamente in esecuzione di doveri morali e sociali. La circostanza che uno dei figli si sia occupato in via esclusiva del genitore anziano o malato, non incide sulle quote del patrimonio ereditario. Il genitore che intende ricompensare il figlio che si è preso cura di lui può farlo tramite una disposizione testamentaria, in tal modo egli potrà e dovrà destinare le quote di legittima a tutti i figli, ma potrà anche riservare un’ulteriore e maggiore quota di denaro e/o di beni al figlio che si è più preso cura di lui in vita.
Giuliano Ricci
Giuliano Ricci
2025-06-26 06:41:15
Numero di risposte : 21
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Tutti i figli hanno l’obbligo giuridico di prestare gli alimenti ai genitori anziani, secondo quando disposto dall’art. 433 del codice civile. Il fondamento dell'obbligazione alimentare viene tradizionalmente rinvenuto nella solidarietà che si ritiene debba animare i componenti di una stessa famiglia. L’articolo in commento determina in modo tassativo e progressivo i soggetti obbligati agli alimenti. Il primo soggetto in grado di adempiere solleva gli altri dalla medesima obbligazione. L’art. 441 c.c. regolamenta l’ipotesi in cui vi siano più obbligati nel medesimo grado, tutti devono concorrere alla prestazione stessa, ciascuno in proporzione delle proprie condizioni economiche. In tal caso, il giudice dovrà porre a carico di ciascun obbligato un assegno proporzionato alla sua capacita economica, la cui somma sia sufficiente al soddisfacimento dello stato di bisogno del richiedente l’obbligo alimentare. Nel caso in cui fra più obbligati soltanto uno sia in grado di sopportare l'onere, l'obbligazione può essere posta in tutto o in parte a carico dell'unico obbligato economicamente capace. Se nessuno degli obbligati in grado anteriore sia in condizione di prestare gli alimenti, l'obbligazione stessa è posta in tutto o in parte a carico delle persone chiamate in grado posteriore. I presupposti dell'obbligazione alimentare, indicati dall’art. 438 c.c., sono lo stato di bisogno del richiedente e l'impossibilità per quest'ultimo di provvedere al proprio mantenimento. In presenza di tali presupposti, l'obbligazione alimentare sorge ex lege, indipendentemente dalla volontà del soggetto obbligato. L’obbligo giuridico di prestare gli alimenti costituisce il presupposto del reato: in assenza di tale obbligo il reato non sussiste. Il soggetto deve essere in condizione di adempiere (anche parzialmente): la prova dell'impossibilità di farlo, secondo la giurisprudenza, spetta all'interessato. E’ pacifico in giurisprudenza il principio per cui in tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, lo stato di bisogno non è escluso dall’intervento di terzi, coobbligati od obbligati in via subordinata, sicché il reato si configura anche se taluno di questi si sostituisca all'inerzia del soggetto tenuto alla somministrazione dei mezzi di sussistenza.
Isabel Rossi
Isabel Rossi
2025-06-19 20:08:55
Numero di risposte : 15
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L’obbligo di assistenza è un obbligo fondamentale disciplinato dalla legge non solo nei confronti dei genitori verso i figli, fintanto che non sono economicamente autosufficienti; ma anche nei confronti dei figli in capo ai genitori. In particolare, in favore degli anziani l’obbligo di mantenimento si concretizza in un vincolo da parte dei figli, anche adottivi, di provvedere al mantenimento del genitore che versa in stato di bisogno. Qualora i figli non possano prestare assistenza economica ai genitori, questa diviene onere dei nipoti, e via via dei discendenti. Solitamente viene graduato in ordine alla capacità del singolo, il quale potrà decidere di corrispondere al genitore un assegno periodico, oppure per esempio di accoglierlo e mantenerlo nella propria casa. Difatti, in caso di violazione dell’obbligo è possibile richiedere in via giudiziale che il soggetto tenuto agli alimenti venga condannato dal Giudice a versarli. Il diritto agli alimenti non comprende spese mediche straordinarie, come ad esempio spese relative all’assunzione di badanti o al ricovero in casa di riposo. In caso di bisogno di ricovero, sarà il SSN a farsene carico. Gli obblighi di assistenza sopra elencati, difatti, permangono in capo ai discendenti anche se l’anziano si oppone e tale responsabilità non sarà esclusa nemmeno nel caso in cui si faccia firmare all’anziano una dichiarazione di esonero da responsabilità. Lo status di figlio impone pertanto sempre un vero e proprio dovere giuridico, oltre che morale all’assistenza.
Demis Grasso
Demis Grasso
2025-06-11 16:33:50
Numero di risposte : 9
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I figli devono versare gli alimenti al genitore che si trova in difficoltà economica. Gli alimenti consistono in una prestazione economica a favore del familiare che non riesce a far fronte da sé alle esigenze della vita quotidiana, come ad esempio alle spese di vitto e alloggio. L’entità degli alimenti deve essere commisurata agli effettivi bisogni del soggetto in difficoltà e, ovviamente, ai redditi di chi è obbligato a versarli. I figli che si disinteressano dei genitori anziani incapaci di provvedere autonomamente a sé rischiano di incorrere nel reato di abbandono di persone incapaci, punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. In definitiva, possiamo affermare che è obbligatorio avere cura dei genitori anziani, nella misura in cui la legge impone ai figli di versare gli alimenti per soddisfare le loro primarie esigenze. Venir meno a questo dovere può costituire reato. Non esiste invece un espresso obbligo di assistere moralmente i genitori anziani, i quali pertanto possono anche essere affidati a una badante o a una casa di riposo.