Figli Maggiorenni: Quali Doveri Verso i Genitori?

Xavier Verdi
2025-07-17 14:45:58
Numero di risposte
: 7
I figli maggiorenni hanno il diritto ad essere sostenuti ed assistiti, anche dopo il superamento del periodo scolastico. In pratica, i genitori debbono contribuire, dal punto di vista economico, allo sviluppo formativo del figlio o dei figli, in proporzione al reddito posseduto, consentendogli di accedere all’Università e sostenendone le relative spese.
Il figlio maggiorenne sarà tenuto al mantenimento dei genitori che non possono provvedervi in maniera autonoma.
Questo dovere di assistenza del figlio maggiorenne nei confronti dei genitori si esplica in vari modi: ad esempio, ospitando un genitore anziano dentro la propria abitazione; oppure versando un assegno alimentare periodico; oppure ancora servendosi di una persona terza per l’assistenza al genitore non autosufficiente.
Il figlio in maggiore età sarà tenuto al mantenimento dei genitori che non possono provvedervi in maniera autonoma, in tutte le situazioni riguardanti il campo dell’assistenza di un familiare anziano o comunque non autosufficiente.
In mancanza di adeguato sostegno o di abbandono, scattano profili di responsabilità penale.
Il dovere di assistenza del figlio maggiorenne nei confronti dei genitori include anche quello di rispettare i genitori e il dovere di non essere inerti rispetto al mondo del lavoro, attivandosi con determinazione nella ricerca di un lavoro.

Gian Ferrara
2025-07-05 08:31:33
Numero di risposte
: 8
I figli hanno degli obblighi nei confronti dei genitori.
La legge italiana prescrive dei precisi doveri dei figli nei confronti dei genitori.
Prima di tutto, obblighi di tipo economico: se convivono con i genitori, e hanno un lavoro, infatti, devono contribuire alle spese della famiglia, in base alle loro possibilità economiche e reddituali.
I figli hanno l'obbligo di aiutare i genitori che sono in stato di bisogno.
Tant'è, che è prevista la concessione di un assegno alimentare, in caso di necessità.
In alternativa, i figli devono accogliere i genitori nelle loro abitazioni: non li possono, infatti, abbandonare.
Infine, il quarto obbligo è importante, nel caso in cui i genitori abbiano più di un figlio: se ci sono fratelli e sorelle, infatti, gli obblighi vanno suddivisi in proporzione alle possibilità economiche.
Non deve esserci, cioè, solo un figlio che si 'accolla' tutto e gli altri che si fanno vedere solo durante le feste.

Anna Bianco
2025-07-03 10:28:15
Numero di risposte
: 6
I figli maggiorenni hanno il dovere di contribuire alle spese domestiche e agli alimenti.
Nonostante i figli siano divenuti legalmente adulti, il loro obbligo di contribuire economicamente alle spese della famiglia non si esaurisce al raggiungimento della maggiore età.
L'articolo 315-bis del Codice Civile chiarisce i doveri dei figli maggiorenni che continuano a convivere con i propri genitori, essi sono tenuti a contribuire alle necessità della famiglia, proporzionatamente alle proprie capacità e reddito.
Questo contributo non si limita soltanto agli aspetti finanziari ma include anche compiti quotidiani come il mantenimento dell'ordine domestico, fare la spesa e altre attività necessarie per il buon funzionamento della casa.
Per quanto riguarda i contributi economici, i figli devono partecipare alle spese di casa solamente se percepiscono un reddito, e la misura del loro contributo dovrebbe essere proporzionale all'entità dello stesso.
Esiste anche il diritto dei genitori a ricevere sostegno alimentare dai figli, anche se non convivono, in situazioni di particolare indigenza.
Se i genitori si trovano in gravi difficoltà economiche, i figli sono tenuti a supportarli economicamente attraverso un assegno mensile che copra le necessità vitali.
Questo tipo di sostegno è coercibile, il che significa che i genitori possono fare ricorso al tribunale per ottenere il pagamento se i figli non adempiono volontariamente al loro obbligo.
Queste disposizioni legali delineano un quadro di responsabilità reciproca che sostiene l'equilibrio finanziario e logistico all'interno della famiglia, anche quando i figli hanno superato la soglia dell'età adulta.

Liliana Villa
2025-06-26 03:08:15
Numero di risposte
: 9
I genitori hanno sempre doveri nei confronti dei figli, pur quando questi ultimi diventano grandi e a stabilirlo chiaramente è anche la legge secondo cui i genitori nei confronti dei figli maggiorenni devono continuare a rispettare obblighi che non decadono perché i figli superano i 18 anni di età, dal dovere di mantenimento materiale, al dovere di assistenza morale ed affettiva.
Pur se grandi, la legge prevede il permanere di obblighi da parte dei genitori nei confronti dei figli maggiorenni, a partire dall’obbligo di mantenimento.
Non basta che i figli lavorino e basta per non avere più diritto al mantenimento da parte dei genitori, ma devono lavorare e guadagnare abbastanza da potersi tranquillamente mantenere da soli.
Il diritto al mantenimento del figlio maggiorenne da parte dei genitori, secondo quanto stabilito dalla legge, può venire meno solo se il mancato raggiungimento dell’indipendenza economica deriva dalla colpa del figlio di non voler trovare un lavoro tale da poter vivere economicamente in maniera indipendente.
Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, infatti, i figli, anche se maggiorenni, hanno diritto a ricevere in ogni caso assistenza da parte dei genitori e non solo economica ma anche affettiva e sentimentale e nei casi di mancata assistenza del figlio, se il genitore o i genitori non si intrattengono con i figli, non si interessano delle loro cose, non si interessano alla sua sfera educativa e affettiva, non prestano assistenza morale, rischiano di incorrere addirittura in sanzioni penali.

Secondo Grasso
2025-06-13 07:57:37
Numero di risposte
: 10
Il figlio maggiorenne che lavora e convive con i genitori ha il dovere di contribuire ai bisogni della famiglia, partecipando alle spese necessarie per la gestione domestica. In base alle sue capacità economiche, dovrà, quindi, partecipare alle spese per il cibo, le bollette, ecc.
Tali capacità possono, ad esempio, consistere in: attività lavorative; collaborazione domestica; assistenza familiare a soggetti malati, disabili, anziani o minori di età.
I bisogni della famiglia, però, non sono solo finanziari: il figlio è tenuto ad aiutare fisicamente i genitori anziani quando questi hanno problemi di salute e non sono autosufficienti.
Lo stesso vale per il figlio che è già andato a vivere per conto suo: secondo la legge, quando le condizioni di salute di un genitore sono precarie ed il coniuge (cioè l’altro genitore) non può prendersene cura perché anche lui anziano e malato o perché già defunto, il figlio deve intervenire.
A loro volta, entrambi i genitori o uno di essi possono chiedere ai loro figli gli alimenti se versano in stato di bisogno o sono incapaci di provvedere al proprio mantenimento.
Possono essere chiamati ad adempiere a quest’obbligo i discendenti entro il sesto grado.
Il figlio che spende una somma superiore agli alimenti per il padre e la madre non può poi chiedere ai fratelli la restituzione di tali importi.
La divisione delle spese tra i fratelli si fa in ragione delle rispettive capacità economiche e non per quote uguali.
Il figlio che non versa gli alimenti ai genitori può essere querelato per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare o, nel peggiore dei casi, per il reato di abbandono di persone incapaci.

Moreno Donati
2025-06-13 07:32:33
Numero di risposte
: 10
Il figlio maggiorenne che lavora e che convive ancora con il padre e la madre deve contribuire ai bisogni del nucleo familiare.
Questo non significa mantenere il padre e la madre, ma partecipare alle spese per la gestione domestica.
Insomma, chi vive in casa con mamma e papà non può pensare di lasciare sulle loro spalle tutti gli incombenti economici che ne derivano.
Naturalmente, il contributo del figlio al ménage familiare deve essere rapportato alle sue capacità economiche.
Nel momento in cui decide di andare a vivere da solo, il figlio non ha più alcun obbligo economico nei confronti dei genitori, anche se questi sono anziani e soli.
Tuttavia, la legge stabilisce che, laddove le condizioni di salute e di reddito di un genitore siano talmente precarie da pregiudicarne la salute o la stessa vita ed il suo coniuge non può prendersene cura allora il figlio deve intervenire economicamente.
Egli deve versare al genitore in difficoltà i cosiddetti «alimenti»: non si tratta di un mantenimento ma di una somma strettamente necessaria per la sopravvivenza.
Se il figlio non versa gli alimenti ai genitori può essere querelato per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare o, nel peggiore dei casi, per il reato di abbandono di persone incapaci.
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