PMA 2025: Cosa ci aspetta?

Alessandra Neri
2025-07-17 03:06:07
Numero di risposte
: 10
Dal 1° gennaio 2025 i cittadini del Lazio possono accedere alle prestazioni di Procreazione medicalmente assistita, attraverso le Asl, con gli oneri a carico del Servizio sanitario regionale.
La Giunta regionale ha istituito, infatti, la Rete della Procreazione medicalmente assistita, su proposta del presidente Francesco Rocca.
Finalmente tutte le coppie del Lazio con problemi di fertilità avranno la possibilità di accedere a prestazioni di Procreazione medicalmente assistita a carico del Servizio sanitario regionale.
La Rete, che ho voluto fortemente istituire, rappresenta un baluardo di civiltà perché tutti, a prescindere dalle condizioni economiche, devono avere la possibilità di creare una famiglia.
Da questo momento il Lazio colma un vuoto inaccettabile, facilitando un percorso finora precluso a tante, troppe coppie.
Bene questa Rete che garantirà un percorso completo, grazie alla straordinaria professionalità dei nostri operatori sanitari.
Le donne o le coppie possono accedere al percorso tramite un ambulatorio di prossimità di ogni Azienda sanitaria locale e un centro di procreazione, con la prescrizione di una prima visita ginecologica o andrologica sulla sospetta infertilità.
Le cause di infertilità o di sterilità saranno ricercate in modo sistematico, con l’obiettivo di identificare tutti i fattori rilevanti.
Le tecniche di procreazione seguono il principio della minore invasività, consentendo la procreazione omologa ed eterologa, compreso l’impiego di gameti maschili e femminili donati da soggetti diversi dai componenti della coppia ricevente.

Donatella Giordano
2025-07-08 21:39:12
Numero di risposte
: 11
L’introduzione delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita nei Livelli Essenziali di Assistenza rappresenta un passo importante per tutte le coppie con problemi di fertilità che sono in cerca di un figlio, indipendentemente dalla Regione di residenza.
Per la prima volta, queste prestazioni dovranno essere garantite su tutto il territorio nazionale in un tempo congruo, dando quindi la possibilità a tutte le donne di avvicinarsi a un percorso che in molti territori era ancora accessibile solo a pagamento.
Purtroppo, è notizia di questi giorni che l’entrata in vigore del nuovo tariffario LEA relativo alla specialistica ambulatoriale è slittata ulteriormente al 1 gennaio 2025.
Le donne possono accedere a percorsi di PMA tramite il SSN fino all’età di 46 anni sottoponendosi fino ad un massimo di sei cicli, che comprendono sia le tecniche di primo e secondo livello che le tecniche omologhe ed eterologhe, indipendentemente dai tentativi già effettuati in precedenza.
L’accesso a questi trattamenti dovrà essere garantito in un tempo certo, fissato in 120 giorni per la presa incarico dei pazienti dal momento della richiesta.
Se la coppia non riuscirà ad accedere al percorso nei tempi previsti o non vi siano strutture nella Regione pronte ad erogare la prestazione, avrà il diritto di andare a effettuare il trattamento in un’altra regione a spese di quella di residenza.
Tutto questo si rifletterà verosimilmente anche sulla domanda di queste prestazioni che stimiamo possa aumentare del 30%, andando a colmare anche la leggera flessione che si è registrata nel 2023, probabilmente per l’attesa dell’entrata in vigore del tariffario LEA.

Donato Conte
2025-07-02 20:29:18
Numero di risposte
: 13
Dal 1° gennaio 2025 la Pma è finalmente accessibile a tutte le coppie italiane a costi ridotti. Non esattamente gratuita, il ticket oscilla tra 100 e 300 euro, a seconda del trattamento, ma è comunque una rivoluzione rispetto al passato, quando la Pma poteva costare oltre i 5mila euro a ciclo. Il cambio assoluto di prospettiva è dovuto al fatto che con il nuovo anno la Procreazione medicalmente assistita è entrata nei Livelli essenziali di assistenza, ovvero le prestazioni sanitarie essenziali che ogni cittadino ha diritto di ricevere gratuitamente o dietro pagamento di un ticket uniforme su scala nazionale. Questo significa che il ricorso a pratiche di fecondazione assistita sarà identico in tutta Italia, almeno in teoria. Le coppie possono dunque chiedere alla propria Regione di accedere alla Pma semplicemente pagando il ticket, da 100 e 300 euro, a seconda del trattamento. Le nuove regole fissano anche limiti precisi di età e tentativi, così le donne potranno accedere ai trattamenti fino a 46 anni e saranno consentiti un massimo di sei tentativi per coppia.

Fabiano Battaglia
2025-06-28 01:55:52
Numero di risposte
: 10
Dopo sette anni la procreazione medicalmente assistita sarà accolta all’interno dei Lea, quindi dovrebbe essere una delle pratiche mediche erogata in maniera omogenea in tutto il Paese, senza differenze geografiche e di censo, due elementi che hanno fortemente penalizzato le coppie infertile.
Nel momento in cui il sistema sanitario rimuoverà gli ostacoli e la procreazione medicalmente assistita rientrerà nei Lea ci sarà un balzo in avanti.
Lo dimostrano le percentuali dei bambini nati in alcune regioni d’Italia, come la Lombardia e la Toscana, in cui è sempre stata a carico del sistema sanitario, infatti la procreazione medicalmente assistita arriva oltre il 7% di bambini nati.
Ci aspettiamo che ci sia un aumento di 1500-1700 coppie per ogni milione di abitante.

Stefano Marini
2025-06-13 20:25:13
Numero di risposte
: 13
Dallo scorso 30 dicembre 2024, le coppie italiane con problemi di infertilità hanno una possibilità concreta in più per realizzare il loro sogno di diventare genitori.
I Livelli Essenziali di Assistenza sono quelle prestazioni e servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a garantire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione, su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dalla propria residenza.
L’inclusione della PMA nei nuovi LEA comporta importanti novità, sia per l’organizzazione del servizio sia per le opportunità offerte alle coppie.
Si stima che i cicli di PMA potrebbero raddoppiare nei prossimi anni, con un impatto positivo sul numero di bambini nati grazie a queste tecniche.
Attualmente, il 4,2% delle nascite in Italia avviene grazie alla fecondazione assistita, ma in un futuro prossimo, anche grazie alle nuove opportunità date dal decreto, questa percentuale potrebbe raggiungere il 7%.
In Italia l’infertilità è un fenomeno in crescita, che coinvolge circa il 15-20% delle coppie, mentre a livello globale il 10-12%.
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