Eredità: come fare per rivendicarla?

Damiana Palmieri
2025-06-25 11:44:41
Numero di risposte
: 7
La petizione imprescrittibile dei beni ereditari è il diritto riconosciuto agli eredi legittimi di rivendicare i beni che spettano loro, indipendentemente dal tempo trascorso.
L’erede può, a tutela del proprio diritto, chiedere il riconoscimento della sua qualità di erede e rivendicare i beni ereditari da chiunque li possieda, anche se costui li possiede a titolo di erede o senza titolo.
Per esercitare il diritto di petizione imprescrittibile, l’erede deve seguire specifiche procedure legali:
Identificazione dei Beni Ereditari: L’erede deve identificare i beni che ritiene facciano parte dell’eredità.
Riconoscimento della Qualità di Erede: È necessario che l’erede ottenga il riconoscimento formale della sua qualità di erede.
Azione di Rivendicazione: L’erede deve presentare un’azione legale per rivendicare i beni, dimostrando che questi appartengono all’eredità e che lui o lei è l’erede legittimo.
La petizione imprescrittibile dei beni ereditari è uno strumento potente che garantisce la protezione dei diritti degli eredi nel tempo.
Rivolgersi a uno studio legale specializzato può fare la differenza, assicurando che i diritti ereditari siano adeguatamente tutelati e che ogni passo della procedura sia gestito con competenza e precisione.
Per richiedere un parere qualificato agli Avvocati dello Studio Colombetti esperti in materia compila il form o scrivi una mail a [email protected].

Leone Montanari
2025-06-19 19:18:33
Numero di risposte
: 9
Dall'apertura della successione, i soggetti chiamati per legge o testamento ad acquistarla hanno dieci anni di tempo per accettarla o rinunciarvi.
La maggior parte delle volte l'accettazione dell'eredità risulterà da una dichiarazione apposita del chiamato in un atto pubblico o una scrittura privata, oppure, indirettamente, dal compimento di un atto che presupponga necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe il diritto di fare se non nella sua qualità di erede.
La rinunzia, invece, dovrà necessariamente risultare da una dichiarazione espressa in forma solenne.
La legge prevede che la dichiarazione di rinuncia debba essere raccolta da un notaio oppure dal cancelliere del tribunale del circondario in cui si è aperta la successione e inserita nel registro delle successioni.
In tutti gli altri casi, tuttavia, il termine decennale è decisamente lungo e per evitare situazioni di stallo e incertezza sulla titolarità dei beni facenti parte dell'asse ereditario il legislatore italiano ha previsto un istituto, l'actio interrogatoria, che consente a chiunque vi abbia interesse, prima del decorso del termine decennale, di chiedere al tribunale la fissazione di un termine al chiamato, termine entro il quale egli deve dichiarare se accetta o rinuncia all'eredità.
La seconda modalità non comporta alcun costo.

Sandra Damico
2025-06-06 08:03:12
Numero di risposte
: 3
Sono diverse le tipologie di azioni giudiziarie che un erede può esercitare, quando ritiene che i propri diritti successori siano stati lesi.
Le diverse azioni possono normalmente essere esercitate insieme, nell’ambito di un’unica causa.
L’introduzione della causa deve essere obbligatoriamente preceduta da un tentativo di mediazione davanti ad un organismo di conciliazione riconosciuto dal Ministero della Giustizia.
È l’azione con cui l’erede può far valere la sua qualità e chiedere la restituzione di beni ereditari a chi li possegga.
Può essere esercitata senza limiti di tempo, ma incontra il limite dell’eventuale acquisto della proprietà per usucapione da parte del possessore.
Il diritto di far valere l’invalidità del testamento si prescrive in cinque anni dall’apertura della successione o dal momento in cui è data esecuzione alle disposizioni testamentarie.
L’azione deve essere esercitata entro dieci anni dall’apertura della successione.
Il diritto di chiedere la divisione dei beni in comunione ereditaria non è soggetto a termini di durata.
È l’azione con cui ogni coerede può chiedere la divisione dei beni ereditari.

Noel Giuliani
2025-06-06 06:30:51
Numero di risposte
: 5
La petizione ereditaria è un’azione con la quale l’erede può domandare il riconoscimento della sua qualità ereditaria, contro chiunque possieda tutti o parte dei beni ereditari, a titolo di erede o senza titolo alcuno, allo scopo di ottenere la restituzione dei beni medesimi.
La legge riconosce la legittimità attiva alla proposizione dell’azione di petizione ereditaria all’erede, sia legittimo che testamentario.
Colui che agisce con l’azione di petizione ereditaria deve provare la morte del de cuius e la qualità di erede.
Inoltre, deve provare che i beni appartenevano all’asse ereditario nel momento in cui è stata aperta la successione.
L’azione di petizione ereditaria è imprescrittibile, e quindi non cade in prescrizione.
Sono tuttavia fatti salvi gli effetti dell’intervenuta usucapione opposta dal convenuto sui singoli beni.

Felicia Fabbri
2025-06-06 04:54:08
Numero di risposte
: 6
È necessario l’intervento del notaio ogniqualvolta all’interno dell’eredità vi siano beni immobili.
L’atto notarile è funzionale alla trascrizione dell’atto di vendita nei Registri Immobiliari, al fine di rendere opponibile l’acquisto nei confronti dei terzi.
Il venditore è tenuto a garantire solamente la propria qualità di erede ai sensi dell’art. 1542 c.c., tuttavia è buona norma che il compratore provveda a garantire per i vizi e l’evizione degli eventuali immobili oggetto dell’eredità stessa di cui il medesimo è a conoscenza.
Tale garanzia aggiuntiva è opportuna per non far patire al compratore eventuali rivalse da parte di terzi soggetti sui beni formanti l’attivo ereditario.
Si, in quanto il fondamento dell’art. 732 cod. civ, in tema di prelazione ereditaria, risiede non tanto nella esigenza di salvaguardare le prerogative degli altri condividenti dall’ingresso di estranei nella comunione, ma piuttosto nell’interesse di garantire, nell’ottica del principio del favor divisionis, la concentrazione della comunione in un numero più ridotto di soggetti al fine di rendere più agevoli le successive operazioni divisionali.
Il coerede che intende alienare la propria quota, deve preferire per Legge gli eredi all’estraneo nel caso di alienazione della propria quota ereditaria, e, in difetto di una regolare proposta il coerede che intenda esercitare il riscatto può farlo finché dura lo stato di comunione ereditaria: l’acquisto del terzo in questo caso non è un acquisto sicuro.
Ai sensi dell’art. 732 cod. civ il coerede che intenda esercitare il diritto di prelazione riconosciuto dalla Legge, deve farlo entro 60 giorni, scaduti i quali, il coerede che intende vendere potrà cedere liberamente la propria quota.
Non è consentito il c.d. “retratto parziale”, quindi il coerede che intenda esercitare il proprio diritto di prelazione ereditaria su un singolo bene, a seguito della notifica ricevuta dall’erede alienante, dovrà valutare la convenienza se esercitare il diritto di prelazione per l’intera quota ereditaria, (comprendente eventualmente anche altri beni) e, per il prezzo indicato nella relativa notifica di alienazione.

Simona Romano
2025-06-06 04:45:31
Numero di risposte
: 6
Per rivendicare le quote ereditarie o comunque i beni del lascito, gli eredi possono esercitare l’azione di petizione ereditaria.
La petizione ereditaria è un’azione disciplinata dall’articolo 533 del Codice civile per adempiere a due funzioni:
Il riconoscimento del titolo di erede.
La condanna per il recupero dei beni.
La petizione ereditaria può essere esercitata esclusivamente da un erede e soltanto nei confronti di un soggetto che possiede dei beni ereditari senza alcun titolo, oppure proclamandosi erede.
La petizione ereditaria risulta, però, molto utile nel caso in cui l’erede non riuscisse ad appropriarsi della quota ereditaria, che sia legittima o testamentaria.
Ai fini della petizione dell’eredità, l’erede deve promuovere l’azione tramite il suo avvocato, senza limiti di tempo purché non ci sia stata usucapione, e dimostrare semplicemente i requisiti fondamentali:
La sua condizione di erede.
L’appartenenza del bene o della quota alla successione.
In fase di giudizio, il convenuto, privo di diritti sui beni in questione, sarà condannato dal giudice alla restituzione completa all’erede.
La petizione ereditaria può essere esercitata esclusivamente per rivendicare una quota ereditaria o i beni che fanno parte della successione.
La petizione è utilizzabile soltanto contro i possessori, mentre per i detentori sono previste soluzioni differenti a seconda dei casi.
Il possesso, in particolare, si può definire come la disponibilità materiale di un bene da parte di una persona che si comporta in tutto e per tutto come proprietario.
Con la petizione ereditaria è possibile agire soltanto contro i possessori, per ottenere la restituzione di quanto spettante.

Danuta Conte
2025-06-06 04:21:37
Numero di risposte
: 5
L’acquisto dell’eredità vacante opera di diritto, quindi senza bisogno di accettazione e senza la possibilità che lo Stato vi possa rinunciare.
Inoltre, l’acquisto dell’eredità da parte dello Stato non prevede l’effettuazione dell’inventario in quanto in ogni caso non risponde dei debiti e dei legati oltre il valore dei beni ereditati.
Per quanto riguarda, invece, il pagamento dei debiti ereditari, non essendo prevista una disciplina speciale, si ritiene applicabile alla successione dello Stato l’ordinaria procedura di liquidazione regolata dal Codice Civile.
In tale frangente lo Stato diventa l’ultimo destinatario della devoluzione per supplire alla mancanza di ogni successibile.
Questo avviene per la mancanza di successibili testamentari o legittimi, la rinuncia all’eredità o la perdita del diritto ad accettare l’eredità da parte di questi.
Infine, osservata la ratio a fondamento dell’istituto, ciò che devi tenere a mente sono i presupposti posti a capo della devoluzione delle eredità vacanti, ossia la cittadinanza italiana del de cuius e l’accertata vacanza ereditaria.
Leggi anche
- Azione di rivendicazione ereditaria: di cosa si tratta?
- Azione di rivendicazione: di cosa si tratta?
- Azione petitoria ereditaria: cos'è?
- Azione di rivendicazione o petizione ereditaria: qual è la differenza?
- Azione di rivendicazione: senza limiti di tempo?
- Azione di rivendicazione: quali presupposti occorrono?
- Erede non vende: cosa fare?
- Che differenza c'è tra l'azione di rivendicazione e l'azione di reintegrazione?
- Cosa vuol dire azione petitoria?
- Qual è la prova che deve essere fornita per esperire l'azione di rivendicazione?
- Qual è la differenza tra azione di rivendicazione e azione negatoria?
- Qual è la differenza tra un'azione di rivendicazione e un'azione negatoria?
- Come si può uscire da una comproprietà tra fratelli?
- Cosa succede se gli eredi non si mettono d'accordo per la vendita di un immobile ereditato?
- Cosa si intende per azione di reintegrazione?
- Che cos'è l'azione negatoria?
- Cosa significa azione negatoria?
- Cosa succede se un erede non vende la sua quota di eredità?
- Come si può chiedere lo scioglimento della comproprietà di immobili?