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Erede non vende: cosa fare?

Clodovea Bellini
Clodovea Bellini
2025-06-12 02:22:32
Numero di risposte : 7
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Dunque, cosa è il caso di fare se si vuole vendere una casa ereditata ma un erede si oppone e non si riesce ad arrivare ad un accordo tra le parti? Qualora un erede non voglia vendere la casa e sia impossibile trovare un accordo, si può comunque vendere la propria quota di eredità usufruendo del cosiddetto retratto successorio ma tenendo conto che, come stabilito dall’art. 732 del Codice Civile, “il coerede che vuole alienare a un estraneo la sua quota o parte di essa, deve notificare la proposta di alienazione, indicandone il prezzo agli altri coeredi, i quali hanno diritto di prelazione”. Se ci si trova in comunione di beni e non si arriva ad un accordo tra le parti, ci si può sempre rivolgere ad un giudice, che valuterà la situazione ed eventualmente deciderà per una divisione dei beni. Non sussiste alcun limite di tempo entro il quale è possibile procedere per la divisione di un bene, ma l’unica cosa di cui bisogna tenere conto è l’età degli eredi: tutti devono infatti essere, ovviamente, maggiorenni. E con questo è tutto. E se decidi di vendere, l’ideale sarebbe affidarsi ad un’agenzia competente e con una lunga esperienza alle spalle!
Eusebio Gallo
Eusebio Gallo
2025-06-12 01:49:37
Numero di risposte : 8
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Un erede può opporsi alla vendita della casa. Per vendere l’immobile ci vuole il consenso di tutti i comproprietari che dovranno infatti firmare l’atto notarile di compravendita. Ciascun coerede ha una sorta di “diritto di veto” sulla vendita dell’immobile essendo necessaria l’unanimità. L’erede che vuol vendere la casa ricevuta in eredità e tuttavia non riesce a trovare un accordo con gli altri coeredi ha due strade da percorrere: vendere la propria quota sul bene, ricorrere al giudice e chiedere la divisione giudiziale della comunione ereditaria. Ciascun erede, anche singolarmente e senza il consenso degli altri, può ricorrere al giudice per richiedere la divisione della comunione. Il giudice verifica innanzitutto se è possibile dividere il bene in natura, accordando a ciascun erede una parte fisica pari alla sua quota. Se ciò non è possibile, il giudice verifica se un erede desidera acquistare tutto l’immobile, versando agli altri il valore delle loro quote. Se nessun erede vuole o può acquistare, il giudice autorizza la vendita del bene all’asta giudiziaria. Il ricavato verrà diviso tra gli eredi.
Rosa Donati
Rosa Donati
2025-06-12 01:34:31
Numero di risposte : 5
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Posso vendere la mia quota di casa ereditata. Una prima possibilità per chi vuole vendere ma si trova in disaccordo con i coeredi è infatti proprio quella di vendere soltanto la propria quota di proprietà sul bene. In tal caso, però, l’erede che vuole vendere la propria quota deve per legge riconoscere un diritto di prelazione a favore degli altri comproprietari. Non si può obbligare un comproprietario a vendere, ma può capitare che un coerede in difficoltà economiche e bisognoso di liquidità faccia valere le proprie ragioni e tenti una conciliazione con gli altri. La terza risposta possibile alla domanda “cosa fare se uno dei comproprietari non vuole vendere” è la più complessa: si tratta della divisione giudiziale, a cui si ricorre quando la via conciliativa non funziona e la divisione ereditaria non è stata disciplinata mediante un testamento. I coeredi possono sempre domandare la divisione al giudice, che innanzitutto valuterà se è possibile trovare un accordo tra i coeredi, che potrebbe prevedere, ad esempio, una divisione in natura del bene. Se la divisione in natura non fosse possibile, il giudice verificherà se uno degli eredi è interessato ad acquistare le quote di proprietà dei coeredi, liquidandole in denaro. Infine, nel caso in cui nessun coerede voglia acquistare l’immobile, si procederà alla vendita all’asta del bene con incanto.
Nicola Damico
Nicola Damico
2025-06-11 23:52:01
Numero di risposte : 10
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Nessuno dei coeredi può obbligare l’altro a vendere. L’unica soluzione è la divisione giudiziale: l’art. 713, comma 1 c.c. precisa che ciascun erede può rivolgersi al giudice, chiedendo la divisione dell’eredità. In questo caso, il giudice deve obbligatoriamente verificare se sia possibile una mediazione tra i coeredi. Se la mediazione fallisce, si procede alla divisione giudiziale. Se il bene può essere diviso in natura, a ciascun erede verrà assegnata una parte del bene che rappresenta la quota di cui è titolare. E se non può esserci una divisione in natura? Il giudice deve controllare se c’è un coerede che vuole comprare l’intero bene. Se c’è un coerede interessato, il giudice gli assegna l’immobile e gli ordina di versare agli altri coeredi una somma di denaro pari al prezzo delle loro quote. Il giudice metterà il bene all’asta e il ricavato della vendita sarà distribuito tra i coeredi in base alle loro rispettive quote.
Ernesto Mazza
Ernesto Mazza
2025-06-11 23:28:46
Numero di risposte : 6
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Nel caso in cui alcuni eredi intendano vendere una casa di famiglia e altri no, è possibile risolvere la situazione in quattro modi. Le quattro soluzioni sono: un accordo fra gli eredi; il retratto successorio; la divisione per testamento; la divisione giudiziale. La prima soluzione per procedere alla vendita di un immobile è quella di raggiungere un accordo tra gli eredi che fanno parte di una comunione. Nell’articolo 732 del codice civile viene stabilito che gli eredi hanno il diritto di prelazione sulla quota dell’altro erede. Se il testatore ha disposto la divisione per testamento è possibile non affidarsi ad un giudice. Nel caso in cui non si pervenga ad un accordo, l’unica cosa che rimane da fare è rivolgersi ad un giudice. Un limite che si può presentare è legato all’età degli eredi. Il giudice può comunque procedere alla divisione in caso di gravi circostanze. Se si procede con la divisione giudiziale, i passi da seguire sono: individuazione dei beni oggetto dell’eredità; liquidazione dei beni in proporzione alle quote degli eredi; attribuzione delle quote per sorteggio se hanno percentuali uguali, mentre sono attribuite dal giudice nel caso di percentuali differenti.
Armando Palmieri
Armando Palmieri
2025-06-11 23:07:28
Numero di risposte : 4
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Se un erede non vuole vendere un immobile ereditato, la situazione può diventare complessa, specialmente se gli altri eredi sono interessati alla vendita. In generale, quando più persone ereditano una proprietà, tutte devono essere d'accordo sulla vendita per poter procedere. Se un erede non vuole vendere, potrebbe esserci la possibilità di trovare un accordo alternativo, ad esempio riscattando la quota di quel particolare erede o offrendo un accordo finanziario che lo convinca a vendere. Tuttavia, se non c'è accordo tra gli eredi, in alcuni casi, la legge potrebbe offrire una soluzione, come la possibilità di vendere la proprietà contro la volontà di un singolo erede. La vendita giudiziale di un immobile ricevuto in eredità avviene quando non c'è accordo tra gli eredi sulla vendita della proprietà e la questione deve essere risolta attraverso il sistema legale. La vendita giudiziale è spesso utilizzata quando gli eredi non riescono a raggiungere un accordo sulla vendita dell'immobile in modo consensuale, e può essere un modo per risolvere le dispute in modo imparziale. Tuttavia, è importante tenere presente che il processo può essere lungo e complesso, e può comportare costi aggiuntivi come onorari legali e spese di tribunale.
Noel Costa
Noel Costa
2025-06-11 22:19:33
Numero di risposte : 3
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Se uno degli eredi non vuole vendere, bisogna ricorrere al tribunale per avere una divisione giudiziale dell’immobile. Il giudice verifica per prima cosa se l’immobile possa essere diviso in natura, ad esempio primo piano a Tizio, secondo piano a Caio. Se questo non fosse possibile come nel caso di una piccolissima casa, il giudice verifica se c’è un erede che è disposto a pagare le quote degli altri e nel caso ci fosse più di un soggetto disposto ad acquistare, privilegia chi ha diritti specifici come chi abita nella casa, pur avendo una quota minore. Nel caso l’immobile non fosse abitato il giudice privilegia la quota maggiore. Nell’eventualità che nessun soggetto possa o voglia acquistare l’immobile, il giudice lo mette all’asta e l’importo ricavato sarà diviso secondo le quote di proprietà.