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Che differenza c'è tra l'azione di rivendicazione e l'azione di reintegrazione?

Demis Grasso
Demis Grasso
2025-07-04 10:22:55
Numero di risposte : 3
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Le azioni possessorie, come l'azione di reintegrazione, garantiscono al possessore del bene una tutela rapida ed efficace. Il procedimento giudiziario che inizia a seguito dell’esercizio di una azione possessoria è più rapido e semplificato rispetto ad un giudizio ordinario. Il possessore è tenuto a fornire solo la prova del suo possesso, cioè dell’esistenza della situazione di fatto, mentre non deve provare la effettiva titolarità del diritto. Le azioni possessorie assicurano una tutela solo provvisoria, che non si fonda sull’accertamento della effettiva titolarità del diritto. Le azioni petitorie a tutela della proprietà, invece, mirano ad ottenere anche il definitivo accertamento del diritto. Gli eredi avrebbero dovuto rivolgersi al loro avvocato di fiducia ed esercitare, nei confronti del comodatario, l'azione a difesa della proprietà, ossia l'azione di rivendicazione di cui all'articolo 948 del codice civile. Possono e devono farlo adesso, successivamente all'esercizio dell'azione di reintegrazione da parte del possessore, per chiedere al tribunale civile di pronunciarsi sulla titolarità del diritto di proprietà del terreno e non sulla mera situazione di fatto relativa al possesso dell'immobile. L'azione di rivendicazione non si prescrive, salvi gli effetti dell'acquisto della proprietà da parte di altri per usucapione. Il proprietario può rivendicare la cosa, da chiunque la possiede o detiene e può proseguire l'esercizio dell'azione anche se costui, dopo la domanda, ha cessato, per fatto proprio, di possedere o detenere la cosa. In tal caso il convenuto è obbligato a recuperarla per l'attore a proprie spese, o, in mancanza, a corrispondergliene il valore, oltre a risarcirgli il danno. Gli eredi hanno ragione nella sostanza ma non nella forma: non hanno agito con delle modalità consentite dall'ordinamento giuridico.
Fortunata Bianco
Fortunata Bianco
2025-06-22 01:59:27
Numero di risposte : 2
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L’azione di rivendicazione si distingue nettamente dalle azioni possessorie di cui agli artt. 1168 e 1170 c.c., per il fatto che l’azione di reintegrazione o di spoglio tende al ripristino del factum possessionis, indipendentemente dalla verifica dell’esistenza del diritto, dello ius possidendi. L’azione di rivendicazione tende a alla riparazione dello ius possidendi, mediante la reintegrazione del factum possessionis. In sintesi, l’azione possessoria si basa sull’assunto del factum possessionis, e tale è la prova che deve fornire colui che agisce per questa strada. Di contro, l’azione petitoria si basa sull’affermazione dello ius possidendi e domanda la dimostrazione del diritto di proprietà, dello ius possidendi. Lo scopo delle azioni possessorie è evidentemente quello di far rientrare il possessore nella disponibilità del bene mediante la dimostrazione della preesitente situazione di fatto, mentre l’azione di rivendicazione domanda al proprietario che vuole rivendicare, la dimostrazione del diritto di proprietà. L’azione di rivendicazione punta così a ricongiungere il possesso alla proprietà.