Che differenza c'è tra l'azione di rivendicazione e l'azione di reintegrazione?

Gabriele Rizzo
2025-07-15 05:09:44
Numero di risposte
: 9
Circa la differenza tra l'azione di rivendicazione e l'azione di reintegrazione nel possesso, è agevole rilevare come quest'ultima, semplicemente finalizzata al ripristino di uno stato di fatto, non presuppone l'accertamento della titolarità di un diritto dominicale sul bene oggetto della pretesa restitutoria.
La seconda, invece, è concessa a tutela di qualsiasi possesso, purché abbia i caratteri esteriori dell'esercizio della proprietà o di altro diritto reale.
Si ribadisce, al riguardo, la ratio pubblicistica della tutela possessoria, nel senso che essa risponde all'esigenza di ordine pubblico che siano prontamente ripristinate situazioni soggettive di fatto, arbitrariamente modificate da un terzo, senza previo accertamento giudiziale o negoziale dello stato di diritto.

Quirino De Angelis
2025-07-11 12:07:50
Numero di risposte
: 7
L'azione di rivendicazione può essere promossa solo dal proprietario del bene o dal titolare di un altro diritto reale, mentre l'azione di reintegrazione può essere promossa da chiunque avesse il possesso del bene, indipendentemente dal titolo o anche in assenza di titolo.
Le azioni a tutela della proprietà vengono dette azioni petitorie e sono regolamentate e descritte all'interno del Codice Civile per far valere le ragioni del legittimo titolare, ogni qualvolta il suo diritto di proprietà su un bene viene leso da terzi.
Le azioni petitorie sono strumenti processuali a presidio del diritto di proprietà contro turbative altrui e spettano al proprietario.
Si distinguono nell'azione di rivendicazione, azione negatoria, azione di regolamento dei confini, azione di apposizione di termini.

Demis Grasso
2025-07-04 10:22:55
Numero di risposte
: 6
Le azioni possessorie, come l'azione di reintegrazione, garantiscono al possessore del bene una tutela rapida ed efficace.
Il procedimento giudiziario che inizia a seguito dell’esercizio di una azione possessoria è più rapido e semplificato rispetto ad un giudizio ordinario.
Il possessore è tenuto a fornire solo la prova del suo possesso, cioè dell’esistenza della situazione di fatto, mentre non deve provare la effettiva titolarità del diritto.
Le azioni possessorie assicurano una tutela solo provvisoria, che non si fonda sull’accertamento della effettiva titolarità del diritto.
Le azioni petitorie a tutela della proprietà, invece, mirano ad ottenere anche il definitivo accertamento del diritto.
Gli eredi avrebbero dovuto rivolgersi al loro avvocato di fiducia ed esercitare, nei confronti del comodatario, l'azione a difesa della proprietà, ossia l'azione di rivendicazione di cui all'articolo 948 del codice civile.
Possono e devono farlo adesso, successivamente all'esercizio dell'azione di reintegrazione da parte del possessore, per chiedere al tribunale civile di pronunciarsi sulla titolarità del diritto di proprietà del terreno e non sulla mera situazione di fatto relativa al possesso dell'immobile.
L'azione di rivendicazione non si prescrive, salvi gli effetti dell'acquisto della proprietà da parte di altri per usucapione.
Il proprietario può rivendicare la cosa, da chiunque la possiede o detiene e può proseguire l'esercizio dell'azione anche se costui, dopo la domanda, ha cessato, per fatto proprio, di possedere o detenere la cosa.
In tal caso il convenuto è obbligato a recuperarla per l'attore a proprie spese, o, in mancanza, a corrispondergliene il valore, oltre a risarcirgli il danno.
Gli eredi hanno ragione nella sostanza ma non nella forma: non hanno agito con delle modalità consentite dall'ordinamento giuridico.

Fortunata Bianco
2025-06-22 01:59:27
Numero di risposte
: 7
L’azione di rivendicazione si distingue nettamente dalle azioni possessorie di cui agli artt. 1168 e 1170 c.c., per il fatto che l’azione di reintegrazione o di spoglio tende al ripristino del factum possessionis, indipendentemente dalla verifica dell’esistenza del diritto, dello ius possidendi.
L’azione di rivendicazione tende a alla riparazione dello ius possidendi, mediante la reintegrazione del factum possessionis.
In sintesi, l’azione possessoria si basa sull’assunto del factum possessionis, e tale è la prova che deve fornire colui che agisce per questa strada.
Di contro, l’azione petitoria si basa sull’affermazione dello ius possidendi e domanda la dimostrazione del diritto di proprietà, dello ius possidendi.
Lo scopo delle azioni possessorie è evidentemente quello di far rientrare il possessore nella disponibilità del bene mediante la dimostrazione della preesitente situazione di fatto, mentre l’azione di rivendicazione domanda al proprietario che vuole rivendicare, la dimostrazione del diritto di proprietà.
L’azione di rivendicazione punta così a ricongiungere il possesso alla proprietà.
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