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Comproprietà tra fratelli: come uscirne?

Gabriella Barbieri
Gabriella Barbieri
2025-05-13 19:29:49
Numero di risposte: 6
La rinuncia al diritto di comproprietà è un atto unilaterale con cui un soggetto si spoglia volontariamente del proprio diritto e che non necessita dell’accettazione da parte degli altri comproprietari per produrre i propri effetti. Dunque, tramite la rinuncia al diritto di comproprietà si va ad influire – seppur indirettamente – sul diritto degli altri comproprietari il quale, in forza del principio di elasticità del diritto proprietà, si va ad accrescere. L’accrescimento della quota di comproprietà dei condividenti è un effetto indiretto della rinuncia e, proprio a causa della visione del diritto di comproprietà come diritto sulla cosa nella sua interezza e non su parte di essa, si configura come un mero effetto ex lege, non suscettibile di rifiuto. Per parenti in linea collaterale e fratelli vi sia un’esenzione fino a 100.000,00 euro (sull’eccedenza si applicherà l’aliquota del 6%). Un esempio di rinuncia al diritto di comproprietà può essere la rinuncia del comproprietario di un immobile : in caso di rinuncia della propria quota di proprietà relativa a un immobile in comunione con più soggetti. Il condomino non può rinunziare al suo diritto sulle parti comuni. Il condomino, quindi, non può rinunciare alla propria quota di proprietà della parte comune, in quanto tale rinuncia avrebbe solo il fine di non partecipare alle spese pur utilizzando la cosa comune in oggetto.