:

Divorzio non consensuale: è possibile?

Giacinto Ferraro
Giacinto Ferraro
2025-06-23 23:12:24
Numero di risposte: 5
L’art. 151 c.c., infatti, prevede che la separazione possa essere richiesta, indipendentemente dalla volontà di uno o entrambi i coniugi, qualora si verifichino fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza. A tal fine, secondo la giurisprudenza, rileva anche la mera perdita di amore o affetto anche da parte di un solo coniuge. Pertanto, il coniuge che intende separarsi, può superare il diniego dell’altro, depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale, con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia. Questa è quindi la procedura che si deve incardinare davanti al competente Tribunale, se uno dei due coniugi non vuole “concedere” la separazione o quando le parti non riescono a raggiungere un accordo in merito. La tempistica varia in base al livello di conflittualità dei coniugi, all’eventuale coinvolgimento di assistenti sociali ed all’esperimento di consulenze tecniche. Normalmente, nel corso di una separazione giudiziale, le parti possono, in qualsiasi momento, concludere la procedura con un accordo. In questo caso, gli avvocati richiedono una conversione del rito, da giudiziale a consensuale, ed il Giudice emetterà la sentenza recepente l’accordo raggiunto.
Leone Montanari
Leone Montanari
2025-06-13 07:39:51
Numero di risposte: 9
Il diritto al divorzio è un diritto irrinunciabile, riconosciuto a ciascun coniuge anche senza il consenso dell’altro. Se un coniuge propone all’altro di divorziare consensualmente, ovvero accordandosi tra loro sugli aspetti patrimoniali e/o familiari del divorzio, questi non è obbligato ad accettare la proposta. Non si può quindi impedire il divorzio se uno dei coniugi lo vuole. Una ragione valida per opporsi al divorzio è rappresentata dall’intervenuta riconciliazione tra i coniugi, che ha interrotto la separazione. Se la riconciliazione non dovesse sortire effetti positivi, la coppia dovrà procedere a una nuova separazione prima di richiedere il divorzio. Si può divorziare senza il consenso del coniuge chiedendo il divorzio giudiziale. Affinché sia pronunciato il divorzio, il richiedente può sostenere semplicemente che “la convivenza è divenuta intollerabile” senza dovere per forza dimostrare l’intervenuta crisi matrimoniale.
Veronica Silvestri
Veronica Silvestri
2025-06-07 21:31:22
Numero di risposte: 3
Accade che quando si va a chiedere il divorzio all’altro coniuge, questi neghi il consenso non volendosi, appunto divorziare. In questi casi devi sapere che, anche contro la volontà dell’altro coniuge, è possibile divorziare. Infatti, il diritto al divorzio è un diritto irrinunciabile e non si può consentire l’ostacolo di tale diritto da parte dell’altro coniuge. Se l’altro coniuge non vuole divorziare necessariamente si dovrà procedere per la via giudiziale, procedura un po’ più complessa. Quindi è indiscutibile che se uno vuole divorziare nulla glielo potrà impedire!
Oretta Pellegrini
Oretta Pellegrini
2025-05-31 19:29:46
Numero di risposte: 7
Il divorzio può essere richiesto anche da un solo coniuge. Non è necessario, infatti, che entrambi i coniugi siano d’accordo per avviare le procedure legali di scioglimento del matrimonio. La normativa italiana prevede che uno dei coniugi possa avviare la richiesta di divorzio indipendentemente dalla volontà dell’altro. Per arrivare al divorzio vero e proprio, è necessario innanzitutto ottenere la separazione legale, la quale può essere consensuale o giudiziale. Dopo un periodo di separazione legale, uno dei coniugi può avviare la procedura di divorzio. Divorziare da solo, ovvero richiedere il divorzio senza il consenso dell’altro coniuge, è una procedura che implica alcuni passaggi specifici. Il coniuge che si oppone al divorzio non può quindi bloccare la procedura per sempre, può al massimo rallentarla. La decisione finale spetta comunque al giudice, che valuta se il matrimonio è definitivamente compromesso. In Italia, il divorzio può essere richiesto da uno solo dei coniugi. Il divorzio giudiziale, che implica un processo in tribunale, può essere necessario se l’altro coniuge si oppone. La legge italiana garantisce il diritto al divorzio. Il coniuge che desidera divorziare può avviare il procedimento di divorzio, anche se l’altro non è d’accordo. La procedura da seguire è quella del divorzio giudiziale, che implica un processo in tribunale.
Stella Ferraro
Stella Ferraro
2025-05-24 22:58:51
Numero di risposte: 3
Dunque se il coniuge non vuole concedere il divorzio, non succede nulla. In altre parole per procedere, basta solamente che uno dei due presenti faccia la richiesta. Infatti quando la comunione matrimoniale è diventata intollerabile e non può essere mantenuta, si può ottenere lo scioglimento del matrimonio anche senza il consenso di entrambi i coniugi. Bisognerà recarsi in Tribunale e chiedere al Giudice la separazione giudiziale. In altre parole occorrerà fare causa al coniuge se quest'ultimo non vuole concedere il divorzio. Per richiedere il divorzio giudiziale, il coniuge deve avere l'assistenza di un avvocato, per poter spiegare al Giudice le ragioni della sua richiesta e l'eventuale addebito di responsabilità del dissenziente sulla fine del matrimonio. Se il coniuge dissenziente cambia idea durante il procedimento giudiziario, sarà possibile passare dall'iter giudiziale a quello congiunto. La durata del procedimento si allunga poiché non c'è il consenso di entrambi. I costi sono sono molto alti e variano da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 15.000, sempre in relazione alla durata e alla complessità del procedimento giudiziario in questione. È ovvio precisare, che è possibile divorziare anche se uno dei due coniugi non sia propenso a concederlo, ma sarebbe meglio trovare un accordo con il coniuge dissenziente, in modo da ridurre i tempi e i costi del procedimento. Se il coniuge non vuole concedere il divorzio che si fa? Bisogna chiedere l'assistenza di un avvocato, e fare ricorso, anche se l'altro coniuge si oppone o è irreperibile, il procedimento giudiziale andrà avanti lo stesso, e quest'ultimo perderà la facoltà di far valere le sue ragioni. L'unica cosa negativa riguarda l'aumento dei tempi e dei costi.
Ugo Bruno
Ugo Bruno
2025-05-13 02:34:24
Numero di risposte: 8
Dunque, per rispondere alla domanda iniziale, la separazione si può ottenere anche nel caso in cui vi sia un coniuge che non intende separarsi e, più semplicemente, si disinteressi della cosa non partecipando alla procedura e alle udienze. Il coniuge che intende separarsi può agire con l’assistenza di un legale e avviare un procedimento di separazione giudiziale. Sarà compito dell’avvocato predisporre il ricorso, depositarlo in Tribunale e poi notificare alla controparte la richiesta di separazione giudiziale con la relativa convocazione dal giudice. All’udienza l’altro coniuge potrebbe comparire e difendersi o anche non comparire: in tutti i casi il giudice procederà adottando i provvedimenti provvisori necessari su figli, diritto di visita, mantenimento al coniuge o per i figli, assegnazione della casa coniugale. La procedura giudiziale, a differenza di quella consensuale, prosegue però oltre andando la causa istruita con le richieste di prove, le prove, e poi la sentenza definitiva.