Delazione ereditaria: di cosa si tratta?

Lisa Marini
2025-07-04 04:55:12
Numero di risposte
: 11
La delazione ereditaria rappresenta la concreta offerta dei beni ereditari al chiamato, senza la quale a quest’ultimo non potrebbe essere riconosciuto il diritto di accettare l’eredità.
La delazione ereditaria non può mai essere pattizia, potendo invece realizzarsi unicamente per testamento o per legge.
Allorché le due fasi del procedimento successorio della vocazione e della delazione arrivano a coincidere dal punto di vista temporale, e pertanto la concreta offerta del patrimonio del defunto al chiamato all’eredità si verifichi immediatamente, vale a dire all’apertura della successione, si parla di delazione attuale.
Si parla invece di delazione condizionale nel caso in cui l’offerta concreta dell’eredità venga subordinata a condizione sospensiva, generando nel chiamato una mera aspettativa di delazione che potrà essere soddisfatta soltanto col verificarsi della condizione stessa.
Inoltre, ove esista un diritto di accrescimento tra coeredi o collegatari la delazione è detta solidale, considerato che in casi del genere si reputa sussistente una delazione unica, capace di estendere progressivamente la propria operatività col venir meno dei diritti dei chiamati all’eredità impossibilitati o non intenzionati a succedere a titolo universale o particolare.
Se infine si considera l’istituto giuridico della rappresentazione, in virtù del quale i discendenti sono chiamati a succedere nel luogo e nel grado del loro ascendente che per rinuncia alla successione, premorienza, assenza o indegnità, non voglia o non possa accettare l’eredità o il legato del de cuius, ci si imbatte in un’ipotesi di delazione indiretta.
Anche in relazione a situazioni di coesistenza tra successione legittima e testamentaria, la riflessione dottrinale suole riferirsi al concetto di delazione unica benché complessa, escludendo quindi l’esistenza di più delazioni.

Assia Fontana
2025-06-29 18:18:42
Numero di risposte
: 14
La delazione è l'offerta dell'eredità effettuata nei confronti di chi ha diritto a riceverla, ex art. 457 del codice civile, per legge o per testamento.
La delazione dell'eredità rappresenta l'elemento oggettivo del fenomeno successorio e si sostanzia nell'offerta a succedere rivolta al soggetto designato con la vocazione la quale, invece, rappresenta l'elemento soggettivo.
La dottrina ha tuttavia distinto questi due momenti del procedimento successorio distinguendo tra:
- Vocazione all'eredità, con cui si intende la vera e propria "chiamata", che consiste nella designazione dei soggetti che possono succedere al de cuius;
- Delazione all'eredità, che è, invece, l'offerta del patrimonio ereditario ai chiamati che determina in capo al delato la possibilità di accettare o rifiutare e, ancor prima, di esercitare alcuni specifici poteri.
Nel nostro ordinamento la delazione dell'eredità è possibile ai sensi del primo comma dell'art. 457 c.c. "per legge o per testamento".
Il legislatore ha, dunque, scelto di non inserire il contratto tra i titoli di successione ed escludere espressamente forme di successione pattizia o patti successori.
Le due forme consentite di successione non sono necessariamente alternative tra loro come da tradizione del diritto romano, ma è possibile disporre con testamento anche solo una parte del patrimonio e affidare il resto ai meccanismi della successione legittima.
Tale principio trova applicazione proprio nell'ipotesi, sopra richiamata, di coesistenza tra testamento e delazione legittima: il defunto che abbia fatto testamento non disponendo dell'intero asse ereditario fa in modo che la parte residua sia sottoposta al regime della successione legittima, mancando la volontà dispositiva del de cuius.
Da evidenziare come in questo caso la delazione resti un fenomeno unitario nonostante la pluralità di titoli.
Se da un lato con il principio di sussidiarietà viene riconosciuta una certa preminenza della volontà testamentaria e una incisiva tutela della relativa libertà, l'ultimo comma dell'art. 457 c.c. sancisce il diritto intangibile di determinati soggetti di percepire una quota di eredità.
Con questa forma di successione definita "necessaria", il legislatore ha inteso tutelare i cosiddetti "legittimari" da pregiudizi che il testatore potrebbe arrecare alle quote loro riconosciute.
La tutela della legittima ha carattere essenzialmente quantitativo, e l'intangibilità viene in ogni caso rispettata se il de cuius sceglie personalmente i beni con cui formare tale quota.

Angela Lombardi
2025-06-18 00:23:02
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: 9
La simultaneità della delazione ereditaria in favore di tutti i successibili e il conseguente onere di formazione dell’inventario per i chiamati all’eredità che siano in possesso di beni ereditari.
Nel caso in cui l’eredità debba devolversi per legge, ha luogo una delazione simultanea in favore di tutti i successibili.
Gli articoli 479 e 480 del Codice Civile, con specifico riferimento alla decorrenza del termine di prescrizione previsto per il diritto di accettare l’eredità, non effettuano alcuna distinzione tra i chiamati in via principale e i chiamati in subordine, anche per il chiamato all’eredità in via ulteriore che si trovi in possesso di beni del de cuius è stabilito l’onere di formare l’inventario nei tre mesi dalla data di apertura della successione.

Maika Santoro
2025-06-18 00:01:42
Numero di risposte
: 14
Delazione indica il fenomeno dell'offerta del patrimonio ereditario ad un soggetto, al quale spetta, pertanto, il diritto di accettare l'eredità.
La delazione può aversi per legge o per testamento.
Essa può anche non coincidere col momento della morte del testatore, come nell'ipotesi di istituzione di erede posta sotto condizione.
La delazione è detta successiva, quando è indicato un sostituto, qualora il primo chiamato non voglia accettare.
La delazione è sempre unica anche qualora vengano a concorrere la successione legittima e quella testamentaria.

Tosca Silvestri
2025-06-17 23:29:17
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: 10
Indica l'aspetto oggettivo del fenomeno successorio, vale a dire la possibilità di subentrare, in tutto o in parte, nel patrimonio del de cuius.
Di norma vocazione e coincidono temporalmente e si verificano all'apertura della successione, ma può anche accadere che tali due momenti siano uno successivo all'altro.
La delazione dell'eredità può avvenire, però, solo con la nascita del chiamato.
Termine con cui si indica colui che non.
La soluzione al presente quesito richiede una breve disamina del fenomeno della successione testamentaria e delle disposizioni poste a tutela di alcune categorie di soggetti.

Antonina Ferretti
2025-06-17 22:48:29
Numero di risposte
: 11
La delazione è il momento in cui le situazioni giuridiche soggettive vengono messe a disposizione dei chiamati o “delati”.
Questi ultimi, a seguito della delazione, possono accettare o rinunciare all’eredità.
Una volta identificati i vocati, è quindi possibile concretamente mettere a loro disposizione le situazioni giuridiche soggettive delazione).
I chiamati (definiti anche “delati”) possono quindi accettare divenendo in tal modo eredi.
Di norma, la vocazione coincide con la delazione: difatti, al momento della morte di un soggetto, il patrimonio ereditario è già messo a disposizione dei potenziali eredi che sono immediatamente in grado di accettare o rinunciare all’eredità.
La coincidenza tra vocazione e delazione può mancare nei casi in cui la delazione non è immediata ma differita a un momento successivo ed eventuale.
Questo può accadere, per esempio, quando l’istituto beneficiario è un nascituro o quando l’eredità è condizionata a un evento futuro.
Immaginiamo che una nonna lasci in eredità una somma di denaro a un nipote che deve ancora nascere.
In questo caso, il nipote è un “vocato” ma non diventa un “delato” fino al momento della sua nascita.
Fino a quel momento, non può accettare o rinunciare all’eredità.
In questi casi il vocato rimane tale (e non acquista anche la qualifica di delato) fino a quando non si verifica l’evento che realizza concretamente la delazione (ad esempio la nascita, il verificarsi della condizione, ecc.).
Fino a quando la delazione non diventa attuale, pertanto, il vocato non può esercitare i poteri tipici che la legge gli riserva.

Giobbe Longo
2025-06-17 21:12:03
Numero di risposte
: 10
La delazione dell’eredità è quel fenomeno giuridico attraverso il quale si individuano i chiamati all’eredità.
È l’apertura della successione che determina la delazione dell’eredità, ossia l’offerta del patrimonio ereditario al chiamato, la quale può attuarsi, secondo l’art. 457 c.c., per legge o per testamento.
Tuttavia, ai fini dell’acquisto della qualità di erede, non è di per sé sufficiente, neanche nella successione legittima, la delazione dell’eredità, essendo necessaria l’accettazione del chiamato.
La delazione può risultare anche simultanea e, in tema di successioni legittime, qualora sussista una pluralità di designati a succedere in ordine successivo, si realizza proprio una delazione simultanea a favore dei primi chiamati e dei chiamati ulteriori.
La delazione resta sempre testamentaria e l’accordo, a tal fine diretto, importando sostanzialmente una modificazione quantitativa delle quote, tanto dal lato attivo, che da quello passivo, si risolve in un atto di disposizione delle stesse.
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