:

Cos'è la delazione successiva?

Artemide Caputo
Artemide Caputo
2025-07-03 18:51:24
Numero di risposte : 7
0
Abbiamo visto che all’apertura della successione la delazione individua il chiamato all’eredità per vocazione testamentaria o legale. Se però il chiamato non può o non vuole accettare bisogna stabilire chi subentra al suo posto. In caso di successione testamentaria si segue questo iter: – se il testatore ha previsto un sostituto nel caso in cui il chiamato o il legatario non possa o non voglia succedere, si fa luogo alla sostituzione ordinaria. Il testatore può prevedere anche una scala di sostituti che subentreranno eventualmente l’uno all’altro in ordine progressivo. – Se il testatore non ha previsto un sostituto bisogna verificare se è possibile applicare il meccanismo della rappresentazione. La rappresentazione fa subentrare all’infinito i discendenti legittimi o naturali ( detti rappresentanti) nel luogo e nel grado del loro ascendente ( il rappresentato) che non può o non vuole accettare a condizione che questi sia figlio legittimo, legittimato, adottivo o naturale del defunto ovvero suo fratello o sorella. In pratica la rappresentazione opera entro il doppio grado di parentela, ossia a favore dei discendenti legittimi e naturali dei figli e fratelli del defunto. In caso di legato, il meccanismo della rappresentazione incontra il limite del legato di usufrutto o di altro diritto personale disposto dal de cuius e del legato ex lege avente ad oggetto una assegno vitalizio ( in tali casi la rappresentazione non opera perché trattasi di diritti personali nella cui titolarità non può subentrare chiunque). – Se non vi sono i presupposti per la rappresentazione si applicano le regole sull’accrescimento. Il meccanismo consiste nell’accrescersi della quota del chiamato che non può o non vuole accettare a favore di quella degli altri chiamati che abbiano accettato. L’accrescimento opera quando più eredi sono stati istituiti con uno stesso testamento nell’universalità dei beni, senza determinazioni di parti o in parti uguali. L’acquisto per accrescimento avviene di diritto senza che sia necessaria l’accettazione. In conseguenza si subentra non solo nei diritti ma anche negli obblighi facenti capo al chiamato o al legatario mancante. – Se non ha luogo l’accrescimento la porzione dell’eredità mancante si devolve agli eredi legittimi, mentre la porzione del legatario mancante va all’onerato.
Simona Milani
Simona Milani
2025-06-28 08:54:21
Numero di risposte : 9
0
È all’origine di una delazione successiva il c.d. fedecommesso assistenziale, che è l’istituto giuridico a mezzo del quale il de cuius, per testamento, prevede l’obbligo per l’istituito di conservare il patrimonio ereditario ricevuto, di modo che, alla sua morte, possa essere automaticamente trasferito alla persona o all’ente che, sotto il controllo del tutore, si sia preso cura del soggetto incapace medesimo. Allorché le due fasi del procedimento successorio della vocazione e della delazione arrivino a coincidere dal punto di vista temporale, e pertanto la concreta offerta del patrimonio del defunto al chiamato all’eredità si verifichi immediatamente, vale a dire all’apertura della successione, si parla di delazione attuale. Si parla invece di delazione condizionale nel caso in cui l’offerta concreta dell’eredità venga subordinata a condizione sospensiva, generando nel chiamato una mera aspettativa di delazione che potrà essere soddisfatta soltanto col verificarsi della condizione stessa. È bene quindi precisare sin da subito che stante il divieto dei patti successori previsto dal nostro sistema giuridico, la delazione ereditaria non può mai essere pattizia, potendo invece realizzarsi unicamente per testamento o per legge. A seguito dell’apertura della successione, mentre la vocazione ereditaria consente di individuare i chiamati all’eredità, ossia coloro che potranno divenire eredi, la delazione, altro momento fondamentale del procedimento successorio, rappresenta la concreta offerta dei beni ereditari al chiamato, senza la quale a quest’ultimo non potrebbe essere riconosciuto il diritto di accettare l’eredità.
Luce Farina
Luce Farina
2025-06-18 08:13:07
Numero di risposte : 8
0
Indica l'aspetto oggettivo del fenomeno successorio, vale a dire la possibilità di subentrare, in tutto o in parte, nel patrimonio del de cuius. Di norma vocazione e delazione coincidono temporalmente e si verificano all'apertura della successione, ma può anche accadere che tali due momenti siano uno successivo all'altro. La delazione dell'eredità può avvenire, però, solo con la nascita del chiamato. La questione che si sottopone ad esame attiene alla posizione giuridica del c.d. “delato” all’eredità, termine con cui si indica colui che non. La soluzione al presente quesito richiede una breve disamina del fenomeno della successione testamentaria e delle disposizioni poste a tutela di alcune categorie di soggetti.
Bibiana Ferraro
Bibiana Ferraro
2025-06-18 07:54:23
Numero di risposte : 8
0
La delazione dell’eredità è l’apertura della successione che determina la delazione dell’eredità, ossia l’offerta del patrimonio ereditario al chiamato, la quale può attuarsi, secondo l’art. 457 c.c., per legge o per testamento. La delazione può risultare anche simultanea e, in tema di successioni legittime, qualora sussista una pluralità di designati a succedere in ordine successivo, si realizza proprio una delazione simultanea a favore dei primi chiamati e dei chiamati ulteriori, con la conseguenza che questi ultimi, in pendenza del termine di accettazione dell’eredità dei primi chiamati, sono comunque abilitati ad effettuare una accettazione, anche tacita, dell’eredità. Più compiutamente: è l’apertura della successione che determina la delazione dell’eredità, ossia l’offerta del patrimonio ereditario al chiamato, la quale può attuarsi, secondo l’art. 457 c.c., per legge o per testamento. Tuttavia, ai fini dell’acquisto della qualità di erede, non è di per sé sufficiente, neanche nella successione legittima, la delazione dell’eredità (che segue l’apertura della successione), essendo necessaria l’accettazione del chiamato (mediante una dichiarazione di volontà oppure un comportamento obiettivo di acquiescenza.
Emidio Esposito
Emidio Esposito
2025-06-18 06:30:51
Numero di risposte : 8
0
La delazione è il fenomeno dell'offerta del patrimonio ereditario ad un soggetto, al quale spetta, pertanto, il diritto di accettare l'eredità. La delazione può aversi per legge o per testamento. La delazione è detta successiva, quando è indicato un sostituto, qualora il primo chiamato non voglia accettare. La delazione è sempre unica anche qualora vengano a concorrere la successione legittima e quella testamentaria.
Ursula Rizzi
Ursula Rizzi
2025-06-18 05:52:41
Numero di risposte : 9
0
La delazione dell'eredità rappresenta l'elemento oggettivo del fenomeno successorio e si sostanzia nell'offerta a succedere rivolta al soggetto designato con la vocazione la quale, invece, rappresenta l'elemento soggettivo. La dottrina ha tuttavia distinto questi due momenti del procedimento successorio distinguendo tra: - Vocazione all'eredità, con cui si intende la vera e propria "chiamata", che consiste nella designazione dei soggetti che possono succedere al de cuius; - Delazione all'eredità, che è, invece, l'offerta del patrimonio ereditario ai chiamati che determina in capo al delato la possibilità di accettare o rifiutare e, ancor prima, di esercitare alcuni specifici poteri. Nel nostro ordinamento la delazione dell'eredità è possibile ai sensi del primo comma dell'art. 457 c.c. "per legge o per testamento". Il legislatore ha, dunque, scelto di non inserire il contratto tra i titoli di successione ed escludere espressamente forme di successione pattizia o patti successori.