Cos'è la delazione?

Adriano Ferrari
2025-07-17 10:22:40
Numero di risposte
: 12
Indica l'aspetto oggettivo del fenomeno successorio, vale a dire la possibilità di subentrare, in tutto o in parte, nel patrimonio del de cuius.
Di norma vocazione e delazione coincidono temporalmente e si verificano all'apertura della successione, ma può anche accadere che tali due momenti siano uno successivo all'altro.
La questione che si sottopone ad esame attiene alla posizione giuridica del c.d. “delato” all’eredità, termine con cui si indica colui che non.
La soluzione al presente quesito richiede una breve disamina del fenomeno della successione testamentaria e delle disposizioni poste a tutela di alcune categorie di soggetti.

Penelope Serra
2025-07-07 22:15:02
Numero di risposte
: 6
L’atto di denunciare segretamente, per lucro, per servilismo o per altri motivi, l’autore di un reato o di altra azione soggetta a pena o sanzione, o di fornire comunque informazioni che consentano d’identificarlo.
La cospirazione fu scoperta in seguito alla d. di un rinnegato.
Nel linguaggio giur., deferimento: d. di giuramento; d. dell’eredità, quando siano presenti tutti i presupposti perché il chiamato a succedere possa far valere il suo titolo.
Il portare: d. d’armi, porto d’armi abusivo.

Emilia Bruno
2025-07-02 04:04:35
Numero di risposte
: 8
A seguito dell’apertura della successione, mentre la vocazione ereditaria consente di individuare i chiamati all’eredità, ossia coloro che potranno divenire eredi, la delazione, altro momento fondamentale del procedimento successorio, rappresenta la concreta offerta dei beni ereditari al chiamato, senza la quale a quest’ultimo non potrebbe essere riconosciuto il diritto di accettare l’eredità.
È bene quindi precisare sin da subito che stante il divieto dei patti successori previsto dal nostro sistema giuridico, la delazione ereditaria non può mai essere pattizia, potendo invece realizzarsi unicamente per testamento o per legge.
Allorché le due fasi del procedimento successorio della vocazione e della delazione arrivano a coincidere dal punto di vista temporale, e pertanto la concreta offerta del patrimonio del defunto al chiamato all’eredità si verifichi immediatamente, vale a dire all’apertura della successione, si parla di delazione attuale.
Si parla invece di delazione condizionale nel caso in cui l’offerta concreta dell’eredità venga subordinata a condizione sospensiva, generando nel chiamato una mera aspettativa di delazione che potrà essere soddisfatta soltanto col verificarsi della condizione stessa.
Inoltre, ove esista un diritto di accrescimento tra coeredi o collegatari – che si ha quando una o più persone, eredi o legatari che siano, sono chiamate a succedere congiuntamente, e una di esse non voglia o non possa accettare l’eredità – la delazione è detta solidale, considerato che in casi del genere si reputa sussistente una delazione unica, capace di estendere progressivamente la propria operatività col venir meno dei diritti dei chiamati all’eredità impossilitati o non intenzionati a succedere a titolo universale o particolare.
Se infine si considera l’istituto giuridico della rappresentazione, in virtù del quale i discendenti sono chiamati a succedere nel luogo e nel grado del loro ascendente che per rinuncia alla successione, premorienza, assenza o indegnità, non voglia o non possa accettare l’eredità o il legato del de cuius, ci si imbatte in un’ipotesi di delazione indiretta.
D’altra parte, è lo stesso codice di diritto sostanziale ad ammettere che se l’erede ha accettato l’eredità nel contesto di una successione legittima, egli deve essere automaticamente considerato anche erede testamentario allorché, in un momento successivo al predetto atto di accettazione, venga rinvenuto un testamento in precedenza ignoto.

Claudia Gatti
2025-06-19 06:06:43
Numero di risposte
: 11
La delazione è il momento in cui le situazioni giuridiche soggettive vengono messe a disposizione dei chiamati o “delati”.
Questi ultimi, a seguito della delazione, possono accettare o rinunciare all’eredità.
Una volta identificati i vocati, è quindi possibile concretamente mettere a loro disposizione le situazioni giuridiche soggettive delazione).
I chiamati (definiti anche “delati”) possono quindi accettare divenendo in tal modo eredi.
Di norma, la vocazione coincide con la delazione: difatti, al momento della morte di un soggetto, il patrimonio ereditario è già messo a disposizione dei potenziali eredi che sono immediatamente in grado di accettare o rinunciare all’eredità.
La coincidenza tra vocazione e delazione può mancare nei casi in cui la delazione non è immediata ma differita a un momento successivo ed eventuale.
Questo può accadere, per esempio, quando l’istituto beneficiario è un nascituro o quando l’eredità è condizionata a un evento futuro.
In questi casi il vocato rimane tale (e non acquista anche la qualifica di delato) fino a quando non si verifica l’evento che realizza concretamente la delazione (ad esempio la nascita, il verificarsi della condizione, ecc.).
Fino a quando la delazione non diventa attuale, pertanto, il vocato non può esercitare i poteri tipici che la legge gli riserva.

Valdo Riva
2025-06-19 05:48:57
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: 5
In diritto, eminentemente nel diritto penale, il termine delazione indica una denuncia, eventualmente anche anonima, con la quale si porta a conoscenza dell'autorità giudiziaria la commissione di un reato o di un altro illecito di cui vi sia stata consumazione o anche solo tentativo.
La delazione poteva essere occasionale e/o anonima, generalmente riconducibile a un singolo episodio – e motivata, in tal caso, da questioni private o dall’ansia di riscuotere la ricompensa – o poteva assumere nel tempo un carattere continuativo: la delatrice, in rapporti confidenziali con le autorità, veniva, per così dire, “istituzionalizzata”, conquistando lo status di “spia autorizzata” e giungendo anche a percepire un congruo stipendio mensile.
Venivano considerati delatori coloro che, sperando di poter ottenere condizioni favorevoli per loro stessi, facevano attività di spionaggio a favore del regime.
Gli "spioni" si ritenevano (o comunque si autodefinivano nelle loro lettere, spesso anonime) buoni cittadini dell'Italia littoria, collaboratori esemplari delle autorità.
Obiettivo preferenziale dei confidenti erano i "disfattisti", i pacifisti, gli ebrei, gli ascoltatori di Radio Londra.
Per certi versi, una categoria particolari di delatrici (e delatori) fu quella di chi si manteneva o si arricchiva denunciando ebrei e permettendone, in questo modo, la deportazione nei campi di concentramento.
Si trattava di delazioni mirate che consentirono ai tedeschi di riuscire a scovare intere famiglie ebree laddove essi non si sarebbero mai potuti spingere con i loro soli mezzi.

Elisabetta Bianco
2025-06-19 05:04:45
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: 9
La delazione è l'offerta dell'eredità effettuata nei confronti di chi ha diritto a riceverla, ex art. 457 del codice civile, per legge o per testamento. La delazione dell'eredità rappresenta l'elemento oggettivo del fenomeno successorio e si sostanzia nell'offerta a succedere rivolta al soggetto designato con la vocazione la quale, invece, rappresenta l'elemento soggettivo. Il nostro codice civile all'art. 457 non fa riferimento esplicito alla vocazione ma preferisce parlare di delazione dell'eredità. La dottrina ha tuttavia distinto questi due momenti del procedimento successorio distinguendo tra: - Vocazione all'eredità, con cui si intende la vera e propria "chiamata", che consiste nella designazione dei soggetti che possono succedere al de cuius; - Delazione all'eredità, che è, invece, l'offerta del patrimonio ereditario ai chiamati che determina in capo al delato la possibilità di accettare o rifiutare e, ancor prima, di esercitare alcuni specifici poteri. La delazione dell'eredità è possibile ai sensi del primo comma dell'art. 457 c.c. "per legge o per testamento". Il legislatore ha, dunque, scelto di non inserire il contratto tra i titoli di successione ed escludere espressamente forme di successione pattizia o patti successori.
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