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Cosa cambia dal 1 marzo del divorzio?

Noel Lombardo
Noel Lombardo
2025-06-18 13:48:16
Numero di risposte: 6
Saranno diverse le novità per chi inizierà un processo di separazione e divorzio dal primo di marzo: con un unico atto si potrà richiedere separazione e divorzio giudiziale. L'atto dovrà essere completo di ogni domanda, eccezione, prova e richiesta riconvenzionale da subito e per ottenere il divorzio la sentenza di separazione sullo status dovrà essere passata in giudicato. Non ci saranno più due fasi, presidenziale e istruttoria; la competenza territoriale sarà quella di residenza dei figli se presenti, altrimenti sarà quella del convenuto. L'udienza del giudice dovrà tenersi entro 90 giorni. I figli saranno sempre ascoltati. Con il ricorso introduttivo la parte dovrà depositare un piano genitoriale con gli impegni quotidiani dei figli e le attività (il giudice potrà sanzionare il genitore che non ottemperi a quanto stabilito dal piano, una volta accolto) e allegare la situazione reale patrimoniale ed economica degli ultimi tre anni (in caso di omissioni sono stabilite sanzioni e il risarcimento del danno).
Raoul Ruggiero
Raoul Ruggiero
2025-06-09 10:42:43
Numero di risposte: 1
L’argomento è quanto mai attuale. Se è vero che la Riforma Cartabia in vigore dal 1° marzo 2023 ha reso il procedimento di separazione coniugale più snello e veloce, questo non vuol dire che l’assistenza legale non sia più necessaria, anzi. Introducendo il nuovo processo unificato della famiglia e dei minori - non più, quindi, con un rito frammentato, ma con un rito unico – la riforma ha reso di fatto la figura dell’avvocato ancora più indispensabile. Nei procedimenti di separazione consensuale, come quelli di divorzio congiunto, l’art. 473 bis 51 c.p.c prevede espressamente che il ricorso venga sottoscritto anche dai coniugi e, pertanto, è sottintesa l’obbligatorietà dell’assistenza tecnica dell’avvocato per entrambi. I tempi possono variare per ogni Tribunale: si va da circa sei mesi per la separazione consensuale e il divorzio congiunto, a un anno quasi due per i procedimenti giudiziari. Inoltre, se richiesto, per le parti si rende possibile introdurre in concomitanza con il medesimo ricorso di separazione anche la domanda di divorzio, che verrà trattata dopo il passaggio in giudicato della decisione sulla separazione.
Ninfa Ferraro
Ninfa Ferraro
2025-05-31 07:35:29
Numero di risposte: 4
Dal primo marzo 2023 saranno in vigore le nuove regole che normano la separazione e il divorzio, introdotte con la riforma avviata dall'ex ministra della Giustizia del governo Draghi, Marta Cartabia. Con le nuove disposizioni, quindi, cambia la scansione delle fasi processuali e l’organizzazione dell’attività della difesa, che dovrà concentrarsi prima della prima udienza. La prima novità riguarda il fatto che con un unico atto sarà possibile fare richiesta di separazione e divorzio giudiziale. Affinché la separazione o il divorzio venga sancito, sarà necessario che la non convivenza dei due soggetti sia ininterrotta. Inoltre, il giudice potrà sanzionare il genitore che non si atterrà a quanto stabilito dal piano. Le nuove regole - il nuovo rito unico - riguardano i procedimenti instaurati da mercoledì 1° marzo.
Federica Ferrari
Federica Ferrari
2025-05-31 06:05:32
Numero di risposte: 9
Dal 1° Marzo 2023 è entrato in vigore il rito unico di separazione e divorzio, il cui ricorso introduttivo deve già contenere copiosa documentazione sulla situazione di entrambi i genitori, con il fine di consentire al giudice e alle parti di averne da subito una repentina conoscenza. La Riforma Cartabia ha introdotto un unico rito per separazioni e divorzio. Viene abolita l’udienza presidenziale e sarà necessario indicare i requisiti del ricorso. Le parti saranno tenute a indicare preventivamente le condizioni patrimoniale e reddituali, oltre al piano genitoriale. Occorre precisare che con la Riforma Cartabia non vengono modificati i tempi stabiliti dalla legge per chiedere il divorzio. Requisito fondamentale è la completezza delle richieste in merito al piano genitoriale, requisito però che fa rischiare di creare dissidi ulteriori tra i coniugi in una situazione già complessa a priori. L’obiettivo è quello di mettere al centro i bisogni reali di eventuali figli, di ridurre repentinamente le udienze, depennando passaggi superflui, velocizzando le tempistiche della giustizia civile.
Luna Leone
Luna Leone
2025-05-31 04:16:49
Numero di risposte: 10
Un nuovo capitolo si apre oggi 1° marzo 2023 nella storia del divorzio in Italia. La novità riguarda la tempistica: per dirsi definitivamente addio, da oggi, i coniugi non dovranno più attendere anni. Il fine è ottenere lo scioglimento nel giro di 12 mesi e superare così quei tre anni di calvario introdotti dalla legge n.74 del 6 marzo 1987. La riforma prevede un tempo di attesa massimo di 90 giorni per fissare la prima udienza, questo per accorciare i tempi procedurali a circa 8 mesi. La velocizzazione comporta però la presentazione di qualche documento in più, soprattutto in caso di figli, per i quali viene previsto un piano genitoriale. Il primo step è l’annuncio che una coppia vuole sciogliersi con immediato accorpamento in un’unica domanda di separazione e divorzio. Il nuovo rito unico per divorzio e separazione dovrebbe di gran lunga alleggerirsi con l’introduzione del rito unico per divorzio e separazione.
Irene Sartori
Irene Sartori
2025-05-31 03:03:19
Numero di risposte: 3
Dal 1° marzo entreranno in vigore le nuove norme che regoleranno la separazione e il divorzio, introdotte con la riforma avviata dall'ex ministro della giustizia, Marta Cartabia. L'obiettivo è quello di rendere tali pratiche più semplici e veloci, accorciando notevolmente i tempi. Saranno diverse le novità per chi inizierà un processo di separazione e di divorzio da quella data. Intanto con un unico atto si potrà richiedere separazione e divorzio giudiziale. Non vi saranno più due fasi, presidenziale e istruttoria. L'udienza del giudice dovrà tenersi entro 90 giorni. Sempre con il ricorso introduttivo sarà anche necessario allegare la situazione reale patrimoniale ed economica della parte degli ultimi tre anni obbligatoriamente. Il provvedimento del giudice sarà subito completo.