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Quali diritti rimangono dopo il divorzio?

Liliana Bellini
Liliana Bellini
2025-06-19 10:13:38
Numero di risposte : 9
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All’ex coniuge cui in sede di divorzio sia stato riconosciuto il diritto alla corresponsione periodica di un assegno può essere attribuito dal Tribunale, qualora egli versi in stato di bisogno, un assegno periodico a carico dell'eredità. Il diritto all'assegno si estingue se il beneficiario passa a nuove nozze o viene meno il suo stato di bisogno. In caso di morte dell'ex coniuge e in assenza di un coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilità, il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità, se non passato a nuove nozze e sempre che sia titolare del predetto assegno e sempre che il rapporto da cui trae origine il trattamento pensionistico sia anteriore alla sentenza di divorzio. Invece, qualora esista un coniuge superstite avente i requisiti per la pensione di reversibilità, una quota della pensione e degli altri assegni a questi spettanti è attribuita dal Tribunale, tenendo conto della durata del rapporto, al coniuge divorziato e che sia titolare dell'assegno. Infine, in caso di genitori divorziati, la pensione di reversibilità ad essi spettante per la morte di un figlio deceduto per fatti di servizio è attribuita automaticamente dall'ente erogante in parti eguali a ciascun genitore. Alla morte di uno dei genitori, la quota parte di pensione si consolida automaticamente in favore dell'altro.
Massimo Barbieri
Massimo Barbieri
2025-06-11 15:38:13
Numero di risposte : 11
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Non è ammesso un accordo in cui si dica che il mantenimento per la moglie durerà per sempre. Può accadere che l’assegno di mantenimento resti dovuto al coniuge per tutta la vita. Questo, tuttavia, non significa che si possa fare un accordo, in sede di separazione, in cui venga stabilito che l’assegno di mantenimento in favore della moglie dovrà durare per sempre. Una clausola del genere sarebbe invalida in quanto si rientra in materia di diritti indisponibili. Cosa significa il principio di indisponibilità dei diritti di mantenimento? Tale principio ha il seguente significato: ogni persona non può ritrovarsi vincolata per sempre ad un impegno che assume in un determinato momento della propria vita. Le condizioni di vita ed economiche possono, infatti, modificarsi profondamente. Ecco quindi il motivo per cui questo tipo di accordo non è valido.
Shaira Gentile
Shaira Gentile
2025-05-31 13:35:49
Numero di risposte : 7
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Il coniuge separato senza addebito i diritti successori restano i medesimi del matrimonio. Ne segue che – alla morte di uno dei due coniugi – il superstite gli succede esattamente come se fossero ancora sposati. Il divorzio comporta la perdita dei diritti di Successione, eccetto l’assegno di carattere alimentare nel caso in cui il coniuge superstite si trovi in caso di bisogno nel momento dell’apertura della successione. Il coniuge divorziato ha diritto a chiedere la pensione di vecchiaia o invalidità del ex coniuge defunto, ovvero a godere del trattamento di reversibilità a patto che il rapporto di lavoro da cui derivano le somme sia sorto prima del divorzio. Il coniuge divorziato non è più sottoposto ai vincoli coniugali di mantenimento e alimenti. In caso di separazione – sia con che senza addebito – non viene meno il diritto del coniuge superstite a percepire la pensione di reversibilità dell’ex coniuge defunto.