Successione: legittima o necessaria? Quali differenze?

Irene Neri
2025-06-28 02:53:52
Numero di risposte
: 9
La successione, come detto all’inizio di questo articolo, può essere testamentaria, e dunque essere regolata da un testamento olografo, pubblico o segreto, ovvero legittima, quando non vi è un testamento e dunque si seguono le norme codicistiche sulla devoluzione del patrimonio del de cuius ai sensi degli articoli 565 e seguenti del codice civile.
Ed allora dove si colloca la successione necessaria?
La successione necessaria è disciplinata dagli articoli 536 e seguenti del codice civile.
Il nostro legislatore anche nella scelta terminologica di “necessaria” vuole subito far comprendere che tale successione si apre necessariamente anche contro la volontà del testatore, nei confronti di soggetti determinati dal legislatore stesso, sulla base di un concetto romanistico di famiglia, qualora tali soggetti vengano lesi o pretermessi.
La successione necessaria si accosti tanto alla successione legittima, sovrapponendosi in certi casi ad essa, quanto alla successione testamentaria, andando se del caso ad integrarla.
I successori necessari ovvero i c.d. legittimari sono coloro che compongono il nucleo più “stretto” della famiglia ovvero il coniuge ed i figli ed in mancanza gli ascendenti.
I legittimari dunque sono coloro a cui spetta una quota di riserva in ogni caso, pertanto nell’ambito della successione necessaria si “gioca” tutta l’attenzione sui concetti di pretermissione e lesione.
Per lesione si intende che il legittimario ottiene “meno” di quanto la legge a lui riserva.
In caso di successione legittima tale evenienza non può riscontrarsi perché in caso di presenza di legittimari, successori legittimi e legittimari coincidono.

Elisabetta Bianco
2025-06-28 00:48:50
Numero di risposte
: 6
La successione necessaria è quell'istituto del diritto delle successioni che garantisce la titolarità di determinate quote del patrimonio del defunto ai soggetti aventi rapporti di parentela particolarmente stretti.
La successione legittima regola la ripartizione del patrimonio di una persona deceduta senza aver fatto testamento, tra i parenti, più o meno prossimi, di questa.
La successione necessaria regola la ripartizione del patrimonio quando il testamento sia in parte o totalmente contrario al diritto.
Esistono infatti delle regole precise sulla successione a favore della famiglia, le quali stabiliscono che, se parte del patrimonio, la cosiddetta quota disponibile può essere lasciata in eredità a chiunque, ai familiari stretti è comunque dovuta la maggior parte dell'eredità, ovverosia la quota di legittima.
La violazione di tali regole può giustificare l'azione degli "eredi necessari", verso gli altri eredi e legatari testamentari.
Pertanto, la clausola di diseredazione ha effetto solo per le entità patrimoniali eccedenti la legittima, ma non può ledere la quota legittima stessa.
Il termine corretto per indicare gli "eredi necessari" è legittimari.
La legge individua inoltre le quote per le quali tali soggetti sono necessariamente eredi.
La quota di legittima è la parte del patrimonio che spetta ai legittimari per legge, e non può essere modificata dal testatore.
I legittimari potranno agire in giudizio per vedersi riconosciuto il diritto leso.
L'azione che dà ai legittimari questa possibilità è la cosiddetta "azione di riduzione".
In particolare essi possono aggredire le donazioni fatte in vita dal de cuius e le altre quote ereditarie e i legati.

Giacinta Mancini
2025-06-28 00:46:00
Numero di risposte
: 3
Si parla di successione legittima quando, in mancanza di un testamento redatto dal defunto che identifica chiaramente gli eredi, l’eredità si devolve secondo regole indicate dalla legge nel codice civile.
La successione legittima si applica anche nel caso in cui il testamento sia stato redatto, ma non vi sia stato compreso tutto il patrimonio.
I destinatari della successione legittima sono identificati dalla legge e sono divisi in cinque categorie di soggetti che possono diventare eredi.
La successione necessaria è quindi la disposizione, obbligatoria per legge, di una quota, detta quota di legittima, ai soggetti legati al defunto da stretti rapporti di parentela o da un rapporto di coniugio.
I destinatari della successione necessaria sono identificati dalla legge e in questo caso però, i soggetti legittimari sono solamente i figli, il coniuge e gli ascendenti.
Non sono contemplati per legge, nella quota di legittima, i fratelli o altri parenti, e nemmeno eventuali partner.
In assenza di tali soggetti, la quota disponibile verrà devoluta per intero ai soggetti destinatari del testamento redatto in vita, e nel pieno delle sue facoltà, dal defunto.

Elsa Rossi
2025-06-27 23:52:26
Numero di risposte
: 6
La successione legittima è disposta dalla legge qualora mancasse il testamento. Esistono tre differenti tipologie di successione: legittima, necessaria e testamentaria.
La legge fissa l’ordine in cui i parenti, non oltre il sesto grado, ed il coniuge sono chiamati all’eredità, nel caso in cui i vari soggetti chiamati non possono o non vogliano accettare l’eredità.
Le quote frazionarie in cui essi succedono, nel caso in cui vi sia un concorso fra i vari soggetti.
L’esigenza di tutelare alcuni membri della famiglia, ha portato la legge a prevedere che alcune categorie di familiari debbano ricevere una specifica quota di patrimonio fissata per legge.
In questo caso si parla di successione necessaria e di eredi legittimari.
Questi soggetti devono ricevere una parte dei beni del defunto, anche contro la volontà di quest’ultimo.
In pratica, se il de cuius fa testamento può disporre, qualora esistano eredi legittimari: solo di una parte del patrimonio: in questo caso si parla di quota disponibile; l’altra parte deve comunque andare ai legittimari: in questo caso si parla si quota di riserva.
Precisiamo qui la differenza tra: eredi legittimari, ossia coloro a cui la legge riserva una determinata quota di eredità; eredi legittimi, sono invece coloro ai quali la legge devolve l’eredità in caso di mancanza dei legittimari e di un testamento.
Nella prima categoria sono compresi il coniuge, i discendenti, cioè i figli e, in caso di mancanza di figli, gli ascendenti, cioè i genitori.
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