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Quote di legittima per i figli: come funziona?

Fulvio Sanna
Fulvio Sanna
2025-06-29 19:02:17
Numero di risposte : 2
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Per il calcolo della legittima occorre formare anzitutto la cosiddetta “massa fittizia” e cioè sommare il valore dei beni relitti e di quelli donati. Stabilire quanto di essa è riservato a ciascuno dei “legittimari” e, alfine, verificare se ciascuno degli interessati ha ricevuto quanto gli spetta e, in caso negativo, far luogo agli opportuni rimedi. Nel nostro esempio, spettano i seguenti valori: alla moglie, 67,5, a ciascun figlio 45. La quota “disponibile” è di 67,5. Gli altri legittimari possono chiedere al figlio donatario di “ridurre” la propria donazione di quel tanto che occorre perché le quote degli altri legittimari siano del valore loro spettante. Il figlio donatario consegue tutta la disponibile e la sua legittima, entrambe “a valere” sulla donazione ricevuta di 120. La moglie e i due figli non donatari prelevano quanto loro dovuto in parte dal relictum e in parte dalla riduzione della donazione.
Pacifico Rinaldi
Pacifico Rinaldi
2025-06-22 18:45:31
Numero di risposte : 12
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Le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità sono: il coniuge, i discendenti e, in mancanza di discendenti, gli ascendenti. La legge riserva al coniuge la metà del patrimonio del de cuius, se non vi è concorso con i figli. La quota riservata al coniuge si riduce infatti in caso di concorso con i figli e precisamente ad un terzo del patrimonio nel caso di concorso con un solo figlio e ad un quarto nel caso di concorso con più figli. A favore dei figli legittimi e naturali, se non vi è concorso con il coniuge, è riservata la metà del patrimonio se il genitore lascia un figlio solo; se i figli sono più di uno, è loro riservata una quota di due terzi del patrimonio ereditario da dividersi in parti uguali. Gli ascendenti legittimi (genitori, nonni, bisnonni, ecc.) sono eredi necessari qualora il defunto non lasci figli legittimi o naturali. In tal caso essi hanno diritto ad un terzo del patrimonio ereditario. Se peraltro esiste una pluralità di ascendenti, la quota che complessivamente è loro riservata si ripartisce secondo il seguente criterio: per una metà succedono gli ascendenti della linea paterna e per l'altra metà gli ascendenti della linea materna. Se infine gli ascendenti non sono di egual grado, l'eredità è devoluta al più vicino, senza distinzione di linea.
Baldassarre Leone
Baldassarre Leone
2025-06-15 11:00:28
Numero di risposte : 8
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Ai figli è riservata la metà del patrimonio del genitore, se questi lascia un solo figlio. Dunque, metà sarà rappresentata dalla legittima del figlio, e metà sarà la quota disponibile. Come disposto dall’art. 537 del C.C., sarà invece di 2/3 se i figli sono due o più, ed in questo caso la disponibile si riduce a 1/3. In caso di concorso tra coniuge e figli, si distingue in base al numero di figli. In caso di un solo figlio, la quota a lui spettante sarà di 1/3. La suddivisione sarà dunque: 1/3 al figlio, 1/3 al coniuge e 1/3 la disponibile, su cui grava il diritto di abitazione del coniuge. Se i figli sono due o più, la quota di riserva complessiva è di tre quarti: al coniuge ne spetta un quarto, ai figli metà complessivamente, e la quota disponibile sarà il restante quarto, su cui grava il diritto di abitazione.
Anselmo Testa
Anselmo Testa
2025-06-15 09:36:26
Numero di risposte : 1
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La quota legittima figlio senza testamento varia in base ad alcune variabili, come la presenza di coniuge, numero di figli, ecc. Inoltre, la quota di legittima si calcola tenendo conto anche di ciò che questi hanno ricevuto, a titolo di donazione, quando il de cuius era ancora in vita. In presenza di un figlio e del coniuge, l’eredità si divide in parti uguali. La quota legittima figlio equivale, quindi, al 50% dell’intero patrimonio. Quando ci sono due o più figli, invece, al coniuge spetta 1/3 dell’eredità e i restanti 2/3 si dividono in parti uguali tra tutti i figli. L’art. 566 c.c. prevede che al padre e alla madre succedono i figli in parti uguali. Ne consegue che, in assenza del coniuge, l’eredità si divide appunto in parti uguali tra i figli, escludendo tutti gli altri parenti. Un unico figlio, pertanto, erediterà tutto il patrimonio. La particolarità della disciplina è che i figli concorrono solo con il genitore superstite, escludendo di tutti gli altri parenti. Inoltre, non si può diseredare un figlio, a meno che non abbia compiuto crimini particolarmente gravi contro il padre o la madre. Infine, non è consentito fare in vita tante donazioni tanto che, alla propria morte, il patrimonio si sia esaurito senza che, a uno o a più figli, ne rimanga una parte.
Clodovea Bellini
Clodovea Bellini
2025-06-15 09:28:01
Numero di risposte : 7
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In Italia, la legge prevede che una parte del tuo patrimonio, chiamata legittima, debba essere riservata ai tuoi familiari più stretti, anche se tu non lo desideri. L'idea alla base della legittima è quella di tutelare i diritti dei familiari più stretti, garantendo loro una parte del tuo patrimonio anche se non hai lasciato un testamento. Si presume, infatti, che queste persone abbiano avuto un ruolo importante nella tua vita e che siano quindi in qualche modo "creditori" di una parte dei tuoi beni. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ribadito che "pur riconoscendo il posto assegnato alla quota di riserva di un’eredità nell’ordinamento interno della maggior parte degli Stati contraenti, non esiste un diritto generale e incondizionato dei figli a ereditare una parte dei beni dei genitori". La CEDU sostanzialmente conferma quanto già detto nel 1979 con sentenza analoga: il diritto alla quota di legittima non è un diritto internazionalmente tutelato. Dunque se un cittadino italiano vuole evitare, per qualche suo motivo, di lasciare la legittima ai suoi familiari più stretti, può trasferire la sua residenza abituale in un paese che non prevede la legittima. In questo caso sarà libero di disporre del suo intero patrimonio.