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Quota legittima e disponibile: come si calcolano?

Evita Coppola
Evita Coppola
2025-07-16 05:06:20
Numero di risposte : 4
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La quota ereditaria legittima, o quota di riserva, si riferisce alla parte del patrimonio del defunto che la legge riserva obbligatoriamente ad alcuni soggetti, chiamati “legittimari”. La legge tutela alcuni eredi, detti “legittimari”, riservando loro una quota minima dell’eredità che non può essere modificata dal testatore. La parte restante dell’eredità, detta “quota disponibile“, può essere liberamente disposta dal de cuius attraverso il testamento. Le quote ereditarie sono le porzioni del patrimonio di una persona deceduta che vengono assegnate ai suoi eredi. In assenza di testamento, la successione ereditaria segue le norme della successione legittima stabilite dal Codice Civile. In questo caso, le quote ereditarie vengono calcolate e assegnate nel seguente modo: coniuge e figli: se il defunto lascia il coniuge e un figlio, il patrimonio viene diviso in due parti uguali tra loro.
Nicoletta D'angelo
Nicoletta D'angelo
2025-07-11 14:39:52
Numero di risposte : 12
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La quota disponibile configura quindi la parte di patrimonio che il testatore può assegnare a soggetti diversi dai suoi eredi legittimi senza che dette disposizioni vengano attaccate e quindi ridotte dai predetti soggetti. La quota disponibile non ha un valore fisso e predeterminato, variando essa al variare di quanti eredi legittimi siano presenti al momento dell’apertura della successione. Per poter calcolare la quota disponibile si deve calcolare prima il patrimonio lasciato dal defunto, a cui devono aggiungersi tutte le donazioni eseguite in vita dal medesimo e, infine, devono sottrarsi i debiti. Una volta effettuato detto calcolo, sarà possibile procedere a verificare se le quote dei legittimari sono state lese e, a contrario, determinare la parte di quota disponibile. Per esempio, se il testatore Tizio in vita aveva un patrimonio di 1000, debiti per 200 e donazioni in vita per 100, ha una moglie Tizia, un figlio Tizietto e un amico Mevio, che vuole apporzionare secondo legge. In prima battuta occorrerà calcolare la massa ereditaria al netto dei debiti e quindi calcoleremo la quota di legittima e quindi da riservarsi alla moglie ed al figlio e, la restante parte, potrà essere lasciata all’amico. I restanti 300 configurano la c.d. quota disponibile che potrà essere quindi lasciata per intero all’amico Mevio. La quota legittima è la porzione di patrimonio che spetta di diritto ai legittimari. Se il testatore ha rispettato le porzioni previste dalla legge, per l’eccedenza, è libero di disporne come meglio crede.
Simona Riva
Simona Riva
2025-07-02 23:27:55
Numero di risposte : 8
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La quota di legittima varia a seconda che vi siano la presenza di uno o più figli o se il coniuge è ancora in vita o meno. Nello specifico, in presenza di un figlio e del coniuge, l’eredità si divide in parti uguali. La quota legittima del figlio equivale al 50% dell’intero patrimonio. Quando ci sono due o più figli, al coniuge spetta un terzo dell’eredità e i restanti due terzi si dividono in parti uguali tra tutti i figli, come previsto dall’articolo 581 del codice civile. In assenza del coniuge, alla morte del de cuius, l’eredità si divide in parti uguali fra i figli, escludendo quindi tutti gli altri parenti. Nel caso di un unico figlio, pertanto, egli erediterà tutto il patrimonio. L’ultimo caso che può riguardare la quota di legittima è quando non vi è presenza di figli, il coniuge può ritrovarsi a concorrere anche con altri parenti, come il fratello del defunto, il padre o la madre. Come detto in precedenza la quota disponibile interviene esclusivamente nei casi in cui è presente un testamento. Nello specifico, in presenza di un coniuge e un solo figlio, un terzo di eredità spetta alla moglie, un terzo al figlio, l’altro terzo è la quota disponibile, con il testatore che può fornirla ad un soggetto da lui individuato senza alcun vincolo. Nel caso di presenza di coniuge e più figli, un quarto dell’eredità spetta alla moglie o al marito, una metà si divide in parte uguali tra i figli, il restante quarto è la quota disponibile. In assenza del coniuge e con un solo figlio, metà dell’eredità spetta al figlio, la restante è la quota disponibile. In assenza del coniuge e più figli, due terzi dell’eredità spetta ai figli, divisi in parti uguali, mentre un terzo è la quota disponibile.
Ruth Negri
Ruth Negri
2025-07-01 14:35:43
Numero di risposte : 12
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La legge prevede che una parte del patrimonio del defunto debba essere devoluta ai suoi parenti più stretti, denominati legittimari. Pertanto, chi fa testamento deve necessariamente tenere conto che una porzione di eredità spetta a tali soggetti secondo una quota prefissata mentre può decidere liberamente come e a chi distribuire la parte restante, denominata quota disponibile. Come si calcola la quota di legittima? Bisogna effettuare la cosiddetta riunione o massa fittizia, un’operazione contabile con cui si valuta l’entità del patrimonio del defunto. Pertanto, dal valore dei beni che un soggetto lascia alla morte va detratto il valore dei suoi debiti e, successivamente, va sommato quello delle donazioni fatte in vita dal defunto. Dalla somma di questi valori si forma l’asse su cui calcolare la quota di legittima e, per differenza, la quota di disponibile. Il calcolo della quota di legittima può essere fatto solo all’apertura della successione, cioè solo dopo la morte del soggetto che ha lasciato l’eredità. Infatti, il suo ammontare può variare in relazione alla situazione in concreto esistente in quel momento, al numero dei legittimari tra i quali va distribuito il patrimonio ereditario e a quelli presenti in ciascuna categoria nonché all’eventuale concorso di questi con altri appartenenti a una categoria diversa. Per calcolare la quota di legittima e la quota di disponibile prendiamo ad esempio il caso di una persona che muore, lasciando come erede solo un figlio. Il suo patrimonio ammonta a 130 e ha lasciato 20 di debiti. Per prima cosa, bisogna fare la differenza tra il relictum e i debiti, per cui si ha: 130 – 20 = 110. Se tale soggetto in vita aveva donato ad un amico un bene dal valore di 40, a 110 bisogna sommare il donatum. Quindi, 110 + 40 = 150. Questo è l’asse ereditario, sul quale va calcolata la quota di legittima e, per differenza, quella disponibile. Nell’ipotesi in cui l’unico erede è il figlio, la legge prevede che la quota di legittima che gli spetta è pari a 1/2. Pertanto, bisogna dividere 150 per due, cioè 150 : 2 = 75. Quindi, la quota di legittima è 75 mentre il restante 75 è la quota disponibile, di cui 40 sono stati già donati in vita mentre gli altri 35 vanno al figlio. In totale la porzione di eredità che spetta al figlio è pari a 75 + 35 = 110. La quota di legittima spettante ai figli ammonta a 1/2 dell’asse ereditario, se il figlio è unico e non c’è coniuge. Il restante 1/2 è la quota disponibile. La quota di legittima spettante ai figli ammonta a 2/3 dell’asse ereditario, se i figli sono due o più e non c’è coniuge, da dividere in parti uguali fra loro. La quota disponibile, invece, è pari a 1/3.
Demian Milani
Demian Milani
2025-06-17 20:57:44
Numero di risposte : 7
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La quota di legittima è la parte del patrimonio di cui il testatore non può disporre, in quanto la legge riserva detta parte ai parenti legittimari, talvolta contro le disposizioni testamentarie lasciate dal testatore stesso. La quota disponibile è invece quella parte di patrimonio di cui il testatore può liberamente disporre in favore di chiunque, che può essere anche una persona non legata a lui da rapporti di parentela. I parenti che possono ereditare in caso di successione legittima sono: coniuge, figli, fratelli, ascendenti, altri parenti entro il 6° grado. I familiari che hanno diritto alla quota di legittima in presenza di disposizione testamentaria sono: coniuge, figli, ascendenti. La materia delle successioni è alquanto complessa e non può essere trattata esaurientemente in una pagina web. Per questioni più complesse, si consiglia di rivolgersi al proprio legale o richiedere una consulenza legale online.