Come aggirare la quota di legittima: è possibile?

Caterina Grasso
2025-07-16 04:10:31
Numero di risposte
: 12
La quota di legittima non può essere aggirata in quanto è stabilita dalla legge per tutelare la famiglia e la sua integrità. L’art. 536 c.c. riserva prestabilite quote di eredità nella successione a determinati soggetti: il coniuge, i figli e gli ascendenti.
Non è possibile escludere completamente un legittimario dalla successione, poiché la legge prevede che una parte del patrimonio sia riservata ai legittimari.
Il testatore può diseredare un legittimario, ma il testamento può essere impugnato dal legittimario diseredato per ottenere la quota di sua spettanza.
L’art. 554 c.c. attribuisce al legittimario il diritto di proporre azione di riduzione ogni qual volta in cui le disposizioni testamentarie eccedenti la quota disponibile ledano i propri diritti nei limiti della propria quota di spettanza.
La diseredazione punitiva si verifica quando l'erede commette un reato grave contro il testatore o una persona a lui vicina, o quando viola in modo grave, illecito e colposo un obbligo giuridico risultante dal diritto di famiglia.
In alternativa, è possibile limitare la parte di eredità di un erede attraverso la riduzione della quota ereditaria al limite minimo previsto dalla legge o affidandosi ad un Consulente Patrimoniale per verificare le possibilità di agire in favore delle reali intenzioni del testatore.
Un Consulente Patrimoniale può aiutare a perseguire l'obiettivo di privilegiare alcuni eredi a scapito di altri, ad esempio attraverso la scelta del regime dei beni fra i coniugi, del momento e della forma per la cessione di beni immobili, della richiesta di prestiti, anticipi sull'eredità o donazioni.

Sibilla Leone
2025-07-12 14:55:52
Numero di risposte
: 8
Nell’eredità una lesione di legittima si verifica quando il defunto priva un erede legittimario della sua quota legittima o di riserva.
Oppure quando riduce tale quota in modo significativo.
La quota di legittima rappresenta la porzione dell’eredità che la legge riserva a determinati soggetti sono chiamati “legittimari”.
Invece i genitori possono diventare legittimari solo in assenza di figli del de cuius.
Il principio di legittima deriva dal concetto che alcuni familiari più stretti hanno diritto a una quota minima dell’eredità del defunto, indipendentemente dalle disposizioni testamentarie o dalle donazioni svolte in vita dal defunto.
E’ tuttavia possibile far valere la lesione di legittima.
Infatti l’erede leso può rivolgersi a un avvocato competente in materia.
Questi suggerirà probabilmente di intraprendere un’azione legale.
In particolare, l’azione chiamata “azione di riduzione”.
Questa azione mira a far valere il diritto dell’erede leso nella sua quota di legittima.
Per meglio spiegare viene richiesta la ridistribuzione dei beni.
In alternativa una compensazione finanziaria adeguata per compensare la lesione subita.

Nadir Silvestri
2025-07-02 18:05:21
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: 10
Il testamentario è infatti libero di cedere il suo intero patrimonio a un soggetto diverso dai legittimari, escludendo di fatto questi ultimi dalla successione. I legittimari, però, potrebbero però rivolgersi al tribunale e reclamare la loro parte di eredità. Ci ricorda infatti la Cassazione come non sia possibile escludere dalla successione “quei soggetti ai quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti”. Questi soggetti sono definiti eredi legittimari: ovvero coniuge, figli e ascendenti. Questo significa che, se uno dei soggetti appena elencati dovesse trovarsi escluso dal testamento, potrebbe impugnare il documento stesso e rivolgersi al tribunale, richiedendo la quota di successione che gli spetta per legge.

Fulvio Pellegrini
2025-06-22 01:13:07
Numero di risposte
: 10
Dunque se un cittadino italiano vuole evitare, per qualche suo motivo, di lasciare la legittima ai suoi familiari più stretti, può trasferire la sua residenza abituale in un paese che non prevede la legittima.
In questo caso sarà libero di disporre del suo intero patrimonio.
Il regolamento Ue 650/2012 stabilisce che la legge successoria applicabile è in generale quella del luogo di residenza abituale del defunto al momento del decesso, e questo luogo potrebbe essere un Paese il cui ordinamento consente di devolvere liberamente il proprio patrimonio per causa di morte.
Una persona può, tuttavia, optare espressamente per l’applicazione della legge dello Stato di cui possiede la cittadinanza, al momento della scelta o al momento della morte.
La residenza abituale, sulla base del diritto comunitario, è costituita dal luogo in cui l’interessato ha fissato, con voluto carattere di stabilità, il centro permanente o abituale dei propri interessi, e al fine della sua determinazione si deve tenere conto di tutti gli elementi di fatto che contribuiscono alla sua costituzione.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, come abbiamo anticipato, si è espressa con la sentenza del 15 febbraio 2024 e ha ribadito che "pur riconoscendo il posto assegnato alla quota di riserva di un’eredità nell’ordinamento interno della maggior parte degli Stati contraenti, non esiste un diritto generale e incondizionato dei figli a ereditare una parte dei beni dei genitori".

Marieva Costa
2025-06-22 00:40:32
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: 4
In linea di principio, solo gli eredi aventi diritto alla porzione legittima possono essere diseredati. Diseredare, infatti, non significa altro che revocare la porzione legittima a un erede avente diritto a riceverla.
Esistono però altre modalità per limitare il più possibile la parte di eredità di un erede avente diritto alla porzione legittima. La più semplice è la riduzione della quota ereditaria al limite minimo previsto dalla legge, ovvero alla porzione legittima.
Hanno diritto alla porzione legittima i discendenti e i coniugi.
Altre possibilità per privilegiare singoli eredi rispetto ad altri dipendono dalla situazione familiare e finanziaria individuale.
Tali possibilità andrebbero verificate personalmente con un esperto di diritto successorio e finanza.
Esiste un certo margine di azione, ad esempio, nella scelta del regime dei beni fra i coniugi, nel momento e nella forma della cessione di beni immobili, nella richiesta di prestiti, anticipi sull'eredità o donazioni.
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