Eredi Legittimi e Necessari: Chi Sono?

Isabel Verdi
2025-07-03 17:21:18
Numero di risposte
: 5
Gli eredi legittimari sono: il coniuge, i figli e gli ascendenti.
A questi soggetti si aggiunge, in seguito alla legge n. 76/2016, la parte superstite dell’unione civile.
Fratelli e sorelle non sono eredi legittimari: a loro, pertanto, non è riservata una quota di eredità.
Il coniuge è un erede legittimario e il primo soggetto in favore del quale la legge prevede il diritto alla quota di riserva.
I figli, anche se nati al di fuori del matrimonio, hanno una quota riservata.
Gli ascendenti hanno una quota riservata pari a un terzo del patrimonio, se il de cuius non aveva figli.
La parte superstite dell’unione civile succede se all’apertura della successione l’unione civile è costituita e non sciolta, e ha gli stessi diritti del coniuge.

Audenico Fiore
2025-06-27 05:39:14
Numero di risposte
: 4
Il termine corretto per indicare gli "eredi necessari" è legittimari.
Gli eredi legittimari sono quelli indicati all'art. 536 c.c.: il coniuge, i figli, gli ascendenti.
La legge individua inoltre le quote per le quali tali soggetti sono necessariamente eredi:
coniuge: se non sono presenti figli, al coniuge è riservata la metà del patrimonio;
figli: se il de cuius lascia un solo figlio, a questo è riservata la metà del patrimonio;
ascendenti: la riserva a favore degli ascendenti è condizionata all'assenza di figli ed è di 1/3 del patrimonio.

Eugenio Romano
2025-06-16 16:08:51
Numero di risposte
: 6
L’art. 565 cod. civ. prevede che “Nella successione legittima l’eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti, e allo Stato, nell’ordine e secondo le regole stabilite nel presente titolo”.
Il sistema del nostro ordinamento individua nei predetti successibili quattro classi a seconda della ratio che giustifica la vocazione: la classe formata dai parenti legittimi, quella formata dal coniuge, quella formata dei parenti naturali e, infine, lo Stato.
In particolare in presenza di figli, la successione degli ascendenti è esclusa, mentre il coniuge concorre sia in presenza di figli, che in presenza di ascendenti.
I fratelli, che non sono eredi legittimari, in assenza di un testamento del defunto, concorrono nell’eredità solo se non vi è prole del defunto, e, la loro quota è determinata a seconda della presenza o meno degli ascendenti o del coniuge.
In assenza di eredi necessari, la successione si devolve ai parenti dei gradi più prossimi, senza distinzione di linea, ai sensi dell’art. 572 c.c.
È il fondamento di tale differenza risiede nella diversa e più incisiva tutela del nucleo familiare ristretto che si ha nella successione dei legittimari, ovvero nella successione necessaria: ascendenti, coniugi e figli sono tutelati anche con riferimento alle donazioni che in vita il defunto ha effettuato, ledendo, magari volontariamente i loro diritti di legittimari.

Andrea Longo
2025-06-16 15:42:33
Numero di risposte
: 6
Le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità sono: il coniuge, i discendenti e, in mancanza di discendenti, gli ascendenti.
Gli eredi necessari spesso sono individuati anche con il termine di “legittimari”.
Il codice civile riserva necessariamente a determinati strettissimi congiunti, come coniuge, discendenti e ascendenti, detti “legittimari” o “eredi necessari”, una rilevante quota dell'asse ereditario.
La legge riserva al coniuge la metà del patrimonio del de cuius, se non vi è concorso con i figli.
A favore dei figli legittimi e naturali, se non vi è concorso con il coniuge, è riservata la metà del patrimonio se il genitore lascia un figlio solo.
Gli ascendenti legittimi sono eredi necessari qualora il defunto non lasci figli legittimi o naturali.
In tal caso essi hanno diritto ad un terzo del patrimonio ereditario.

Mirella Bernardi
2025-06-16 14:49:18
Numero di risposte
: 6
Sono questi i cosiddetti legittimari, o successori necessari.
Al coniuge è stato equiparato chi era legato al defunto da un’unione civile.
Se c'è un solo figlio, a questo spetta almeno la metà del patrimonio, che scende a un terzo quando concorre con il coniuge del defunto, a cui pure spetta un terzo.
Se ci sono due o più figli, questi si dividono i due terzi dell'eredità, ridotta alla metà in concorso con il coniuge, a cui spetta un quarto.
Quando il coniuge è solo, gli spetta invece almeno la metà del patrimonio.
Ai genitori e agli altri ascendenti del defunto, invece, spetta la legittima solo in mancanza di discendenti.
Se sono soli, i genitori hanno diritto a un terzo dell'eredità, ridotto a un quarto in concorso con il coniuge, a cui spetta sempre la metà del patrimonio.
La parte rimanente dell'eredità è riservata necessariamente a al coniuge, ai figli e, in mancanza di figli, anche ai genitori del testatore.

Elda Battaglia
2025-06-16 14:38:47
Numero di risposte
: 7
Eredi legittimi sono coloro che, in assenza di un testamento, succedono al defunto, in una quota variabile a seconda di chi e quanti sono i parenti più prossimi: il coniuge, i figli e i parenti fino al sesto grado di parentela.
I legittimari invece sono coloro che hanno diritto a una quota del patrimonio, quindi il coniuge, i figli e i genitori, malgrado la presenza di un testamento.
La qualifica di legittimario rileva quindi solo quando nell'eredità non vi siano beni sufficienti a far conseguire ai legittimari quanto a essi spettante per legge, essendo impedito da disposizioni testamentarie o da donazioni effettuate in vita a favore di altri soggetti.
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