Zio vedovo senza figli: chi eredita?

Oretta Pellegrini
2025-06-15 13:39:21
Numero di risposte
: 7
Se il defunto ha dei discendenti essi concorrono solo con il coniuge, escludendo gli ascendenti.
Se invece non ci sono discendenti e c’è solo il coniuge, questi concorre assieme agli ascendenti.
Occorre infatti tenere presente che se un chiamato per legge a succedere non può o non vuole accettare l’eredità possono verificarsi due ipotesi:
In suo luogo subentrano i suoi discendenti.
Oppure se non opera nei suoi confronti la rappresentazione, la sua quota va a vantaggio degli altri chiamati dello stesso ordine.
Solo fratelli e sorelle, tutto, suddiviso in parti uguali.
Solo i nonni a meta’ tra nonni paterni e materni.
Solo bisnonni o altri ascendenti, tutto a chi ha il grado di parentela piu’ vicino.
Solo altri parenti, entro il sesto grado al parente piu’ vicino che esclude gli altri.

Giacomo Rinaldi
2025-06-15 12:35:49
Numero di risposte
: 7
Nel caso in cui il defunto è sposato, l’eredità si devolve in linea retta e, dunque, al coniuge e ai figli.
In mancanza di figli l’eredità, invece, spetta al coniuge e ai genitori e, soltanto ove manchino i figli e i genitori, sempre che il de cuius non era sposato, si devolve in linea collaterale ai fratelli, o ai nipoti.
Pertanto per comprendere chi sono gli eredi legittimi di una persona non sposata, bisogna considerare che in mancanza di figli, di fratelli, ovvero di un testamento che disponga diversamente, gli eredi sono i nipoti.
L’eredità spetta ai nipoti in soli due casi previsti dalla legge:
quando sono stati espressamente nominati nel testamento;
quando, in mancanza di testamento, chi muore non lascia prole, genitori o nonni, fratelli o sorelle, coniuge e figli, come dispone l’art. 572 del Codice civile.
I nipoti, pertanto, non rientrano in quella categoria di eredi privilegiati, ovvero tra il novero dei legittimari (coniuge, figli, genitori, nonni) che hanno sempre diritto a vedersi riconoscere una quota ereditaria determinata per legge.
Dunque, a meno che non agiscono in rappresentazione di un erede necessario, perché premorto al de cuius, o sono indicati nel testamento, ovvero non vi sono altri eredi in linea retta, i nipoti non hanno diritto ad alcuna quota di eredità sulla massa ereditaria di nonni e zii.
Se il nonno, o la nonna, ovvero lo zio, o la zia ha fatto un testamento olografo a favore del nipote, o dei nipoti, si aprirà la successione testamentaria in favore del nipote.

Elisabetta Leone
2025-06-15 12:35:06
Numero di risposte
: 3
Coniugi senza figli: a chi va l’eredità se non c’è testamento?
Il caso è regolato dall’art. 582 del codice civile che prevede, tra l’altro, che ove il defunto non abbia figli o genitori sopravvissuti ma solo un coniuge e fratelli, l’eredità spetti per due terzi al coniuge e per un terzo ai fratelli o sorelle.
Se una persona non ha fatto testamento, alla sua morte si aprirà quella che tecnicamente viene definita la successione legittima.
In sostanza è la legge a stabilire chi deve ereditare e lo fa dando priorità ai parenti più prossimi escludendo i più remoti.
Ebbene, nel caso dei coniugi senza figli, l’eredità senza testamento: va interamente all’altro coniuge, se non ci sono altri parenti prossimi come i genitori o i fratelli e le sorelle.
I nipoti dei coniugi senza figli possono ereditare?
La risposta a questa domanda è positiva, poiché la legge riconosce il cosiddetto diritto di rappresentazione.
In sostanza, i figli del fratello o della sorella dei coniugi senza figli, possono subentrare nell’eredità normalmente devoluta a favore dei propri genitori premorti.
Ovviamente la quota a loro spettante, sarà la stessa.
Pertanto, considerando, ad esempio, l’ipotesi del coniuge senza figli che muore lasciando l’altro coniuge e i detti nipoti, questi avranno diritto ad 1/3 del patrimonio.

Pierfrancesco Costantini
2025-06-15 09:17:13
Numero di risposte
: 6
Chi eredita il patrimonio dello zio celibe che è morto senza lasciare figli e senza fare testamento? La risposta è semplice: i parenti più prossimi, secondo la “piramide” dei successibili.
Se lo zio senza figli era sposato, tutta l’eredità si devolve automaticamente al coniuge superstite.
Se alla morte aveva anche i genitori, al coniuge vanno i 2/3 dell’eredità mentre agli ascendenti il restante 1/3.
Se invece gli sopravvivono il coniuge e i fratelli, ai fratelli spetta 1/3 mentre la restante parte al coniuge superstite.
Se lo zio senza prole era celibe, allora l’eredità viene devoluta ai parenti più prossimi che, nel caso di specie, sono gli ascendenti oppure i fratelli e le sorelle.
Nel dettaglio, se lo zio lascia solo i genitori, a loro andrà l’intera eredità; se invece gli ascendenti concorrono con i fratelli o le sorelle, l’eredità si divide tra tutti in parti uguali, ma ai genitori spetta una quota non inferiore alla metà dell’eredità.
Ai fratelli e alle sorelle spetta tutta l’eredità se il defunto, oltre che essere celibe e senza figli, non ha nemmeno i genitori.
Se i fratelli sono morti prima del defunto, la quota di eredità loro spettante passa ai loro discendenti e, dunque, ai nipoti del defunto, i quali subentrano per rappresentazione.
Secondo l’articolo 467 del codice civile, i discendenti subentrano all’ascendente che è premorto, acquisendo lo stesso diritto a percepire l’eredità, nella medesima quota.
Pertanto, se i fratelli e/o sorelle sono morte prima del defunto, la quota di eredità loro spettante passa ai discendenti e, quindi, ai nipoti del defunto.
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