Testamento: Qual è la quota di legittima?

Mariagiulia Parisi
2025-06-08 03:04:34
Numero di risposte
: 3
La quota di legittima è una quota del patrimonio ereditario che la legge necessariamente riserva a coloro che la legge indica come legittimari.
I legittimari possono impugnare le donazioni e le disposizioni testamentarie con le quali il de cuius abbia violato questa riserva.
La quota di riserva è pari a un quarto del valore dei cinque appartamenti.
La quota di legittima spettante ai legittimari varia in base ai soggetti superstiti, ad esempio:
- al coniuge superstite spetta il 50% dell'eredità se c'è un figlio,
- al figlio spetta il 50% se c'è un coniuge,
- ai figli spetta il 66,67% se c'è un coniuge,
- agli ascendenti spetta il 25% se ci sono fratelli e sorelle o loro discendenti.
La quota di legittima è disciplinata dagli articoli del codice civile che regolano la successione legittima.
La successione legittima si fonda sulla presunzione che, se il defunto avesse lasciato un testamento, egli avrebbe molto probabilmente disposto dei suoi beni in favore dei suoi familiari più vicini.
La quota di legittima è quindi una quota minima che i legittimari hanno diritto di ricevere, anche se il defunto non ha lasciato un testamento o se il testamento non contempla tutti i beni.
I legittimari possono essere il coniuge, i figli, gli ascendenti, i fratelli e le sorelle, a seconda dei casi e delle quote previste dalla legge.
La quota di legittima è un diritto che spetta ai legittimari e può essere fatto valere anche se il defunto ha lasciato un testamento che non contempla tale quota.
La quota di legittima è un elemento importante nella successione legittima e deve essere sempre considerata quando si tratta di dividere il patrimonio ereditario.
La quota di legittima varia a seconda dei soggetti superstiti e deve essere calcolata in base alle norme del codice civile.
La quota di legittima spettante ai legittimari può essere rivendicata anche se il defunto ha lasciato un testamento che non prevede tale quota.
La quota di legittima è un diritto che spetta ai legittimari e può essere fatto valere in ogni caso.

Leone Sanna
2025-06-08 00:41:26
Numero di risposte
: 9
L'idea alla base della legittima è quella di tutelare i diritti dei familiari più stretti, garantendo loro una parte del tuo patrimonio anche se non hai lasciato un testamento.
Si presume, infatti, che queste persone abbiano avuto un ruolo importante nella tua vita e che siano quindi in qualche modo "creditori" di una parte dei tuoi beni.
Se il coniuge concorre con i figli, l’eredità si devolve.
In assenza di figli, il coniuge concorre con gli altri eredi legittimi nei seguenti termini: il coniuge ha diritto ai due terzi dell’eredità e gli ascendenti, o i fratelli e sorelle, hanno diritto alla restante parte dell’eredità; in ogni caso, gli ascendenti hanno diritto a un quarto dell’eredità.
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha ribadito che "pur riconoscendo il posto assegnato alla quota di riserva di un’eredità nell’ordinamento interno della maggior parte degli Stati contraenti, non esiste un diritto generale e incondizionato dei figli a ereditare una parte dei beni dei genitori".

Giuliana Gallo
2025-06-07 23:54:05
Numero di risposte
: 6
Per il calcolo della legittima occorre formare anzitutto la cosiddetta “massa fittizia” e cioè sommare il valore dei beni relitti e di quelli donati.
Stabilire quanto di essa è riservato a ciascuno dei “legittimari” e, alfine, verificare se ciascuno degli interessati ha ricevuto quanto gli spetta e, in caso negativo, far luogo agli opportuni rimedi.
Nel nostro esempio, spettano i seguenti valori: alla moglie, 67,5, a ciascun figlio 45.
Mentre la quota “disponibile” è di 67,5.
C’è dunque un figlio che appunto ha ricevuto una donazione di 120.
Ebbene, gli altri legittimari possono chiedere a costui di “ridurre” la propria donazione di quel tanto che occorre perché le quote degli altri legittimari siano del valore loro spettante.
Il figlio donatario consegue tutta la disponibile e la sua legittima, entrambe “a valere” sulla donazione ricevuta di 120.
In altri termini, questo figlio non partecipa alla divisione del relictum, in quanto subisce una “riduzione” della propria attribuzione ereditaria per aver ricevuto la donazione.
La moglie e i due figli non donatari prelevano quanto loro dovuto in parte dal relictum e in parte dalla riduzione della donazione.

Bibiana Pellegrino
2025-06-07 23:43:38
Numero di risposte
: 5
La quota di legittima è la parte minima di eredità che gli eredi legittimi possono ricevere secondo la legge.
Il testamento non può togliere agli eredi legittimi la parte minima di eredità che gli spetta per legge.
La parte di patrimonio non compresa nella quota di legittima è detta quota disponibile.
Di tale quota il testatore può liberamente disporre.
Un testamento che non rispetta la quota di legittima è ugualmente valido ed efficace, fino a che non venga impugnato dai legittimari.
Ad esempio, in caso di coniuge e un solo figlio, un terzo di eredità spetta alla moglie, un terzo al figlio, l’altro terzo è la quota disponibile.
In caso di coniuge e più figli, un quarto dell’eredità spetta alla moglie, una metà si divide in parti uguali tra i figli, il restante quarto fa parte della quota disponibile.
In assenza di coniuge e con un solo figlio, metà dell’eredità spetta al figlio, la restante è quota disponibile.
In assenza di coniuge e con più figli, due terzi dell’eredità spetta ai figli che la dividono in parti uguali, mentre un terzo è quota disponibile.

Giancarlo Caruso
2025-06-07 22:53:45
Numero di risposte
: 4
La quota di legittima è una quota minima di eredità che spetta a determinati soggetti, come figli, ascendenti legittimi e coniuge. La parte di patrimonio non compresa nella quota di legittima è detta quota disponibile, di cui il testatore può liberamente disporre.
Secondo l’articolo 536 del codice civile, le persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità o altri diritti nella successione sono i figli, gli ascendenti legittimi e il coniuge.
La quota di legittima spettante a ciascuno degli appartenenti a tali categorie cambia in base a come gli stessi concorrono tra loro.
Nello specifico, se c'è un coniuge con un solo figlio, 1/3 di eredità spetta al coniuge, 1/3 al figlio, 1/3 è la quota disponibile.
Se c'è un coniuge con più figli, 1/4 dell’eredità spetta al coniuge, 2/4 si divide in parti uguali tra i figli, 1/4 è la quota disponibile.
Senza coniuge con un solo figlio, 1/2 dell’eredità spetta al figlio, 1/2 è quota disponibile.
Senza coniuge con più figli, 2/3 dell’eredità spetta ai figli che la dividono in parti uguali, 1/3 è quota disponibile.
La quota disponibile è la porzione dell’eredità su cui il testatore ha totale libertà di disposizione.
Nel momento della redazione del testamento, il defunto può decidere di individuare come beneficiario anche un estraneo alla propria famiglia oppure scegliere di privilegiare un erede legittimo, destinando a quest’ultimo non solo la quota riservata dalla legge, ma anche la quota disponibile.
Il testatore potrebbe scegliere di distribuire i propri beni tra 2 figli in modo diverso: ad uno può essere destinata solo la parte di eredità garantita dalla legge, mentre all’altro figlio può essere destinata sia la parte riservata, sia la parte libera di disposizione.
Il testatore dispone dell’intero suo patrimonio, tuttavia gli articoli 536 e seguenti del Codice Civile riconoscono una quota minima, la cosiddetta quota legittima, a favore di determinati soggetti.
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