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Cos'è la violenza domestica?

Gian Palmieri
Gian Palmieri
2025-05-04 03:50:37
Numero di risposte: 8
La violenza domestica può essere definita come un fenomeno che si manifesta all'interno della famiglia, dove l'abuso può essere attuato dai membri della famiglia nucleare o allargata, ed è caratterizzato da una violenza ripetuta a lungo nel tempo, che non necessita di mezzi di costrizione per realizzarsi, a causa dei rapporti di potere e di dipendenza che caratterizzano le relazioni familiari. L'abuso intrafamiliare si sviluppa in un arco di tempo dilatato, attraverso varie fasi, prima di arrivare all'abuso sessuale vero e proprio. Un modello di comprensione delle dinamiche che conducono all'abuso è lo schema di Sgroi, Blink e Porter, che prevede fasi come l'adescamento, l'interazione sessuale, il segreto e lo svelamento. La violenza intrafamiliare può essere intesa come una difettosa ed improduttiva modalità di comunicazione stabilita all'interno di un sistema in cui ciascun membro si trova ad assumere un ruolo attivo che contribuisce all'instaurarsi ed al cristallizzarsi di una modalità relazionale che privilegia comportamenti aggressivi. L'approccio sistemico relazionale cerca di cogliere ed utilizzare la complessità dei casi di abuso, attraverso il rifiuto di un'ottica criminalizzante e parziale. Affrontare il problema degli abusi intrafamiliari comporta necessariamente analizzare i piani collusivi che coinvolgono l'intero sistema e fare attenzione alle dinamiche, in termini di "moduli familiari disfunzionali", ai livelli di significato impliciti ed espliciti che l'abuso assume a livello relazionale.
Rosalino Giordano
Rosalino Giordano
2025-05-04 02:25:57
Numero di risposte: 5
La legge 154/2001 contro le violenze familiari ha inserito nell'ordinamento numerose norme che hanno la finalità di prevenire la commissione o reiterazione di abusi e violenze familiari. Il primo comma dell'art. 342bis definisce abuso familiare la condotta del coniuge o di altro convivente che è causa di grave pregiudizio all'integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell'altro coniuge o convivente. Tale misura mira in particolare a prevenire il pericolo del consumarsi di reati di violenze (fisiche, sessuali ecc.) in seno alla famiglia.
Egisto Longo
Egisto Longo
2025-05-04 02:13:54
Numero di risposte: 5
Si definiscono abusi e molestie in ambito familiare quelle forme di violenza domestica nelle quali vi sia un comportamento abusante di uno o entrambi i compagni in una relazione intima di coppia, quali il matrimonio e la coabitazione, oppure verso i minori. Il comportamento abusante può comprendere l'abuso sessuale, l'aggressione fisica, le minacce di aggressione, l'intimidazione, il controllo, la violenza psicologica, la privazione economica. L'autore delle condotte pregiudizievoli può essere un coniuge o convivente more uxorio nei confronti dell'altro, oppure un genitore verso i figli. Di regola la condotta stigmatizzata si sostanzia in più azioni ravvicinate nel tempo e dirette consapevolmente a ledere i beni tutelati.
Gilda Gallo
Gilda Gallo
2025-05-03 23:21:46
Numero di risposte: 7
Quando si parla di abusi familiari, violenza domestica o di genere non è facile dare un'unica definizione. Il codice penale punisce chiunque maltratta una persona della famiglia o comunque convivente identificando la violenza con il maltrattamento e solo nell'ambito di una convivenza. La giurisprudenza italiana e le convenzioni internazionali in materia ampliano la tutela per le vittime di comportamenti comunque lesivi della dignità del partner e/o dei figli. Anche la violenza psicologica è a tutti gli effetti violenza e può essere costituita da condotte persecutorie, aggressioni verbali, comportamenti tesi all’indimidazione, sopraffazione e umiliazione della vittima. Anche la violenza economica è a tutti gli effetti violenza e può essere costituita da comportamenti diretti a creare una forma di dipendenza-soggezione economica del partner. Anche “solo” un episodio di percosse può rappresentare violenza domestica e determinare, tra l'altro, l’addebito della separazione. La Convenzione di Instanbul definisce “violenza domestica” designa tutti gli atti di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica che si verificano all’interno della famiglia o del nucleo familiare o tra attuali o precedenti coniugi o partner, indipendentemente dal fatto che l’autore di tali atti condivida o abbia condiviso la stessa residenza con la vittima. La Convenzione di Instanbul definisce “violenza di genere” ci si riferisce a ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini. La Convenzione di Instanbul definisce “violenza contro le donne basata sul genere” designa qualsiasi violenza diretta contro una donna in quanto tale, o che colpisce le donne in modo sproporzionato.