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Separazione consensuale: conviene davvero?

Mauro Ferrara
Mauro Ferrara
2025-05-19 14:45:28
Numero di risposte: 6
Con la separazione consensuale, dunque, marito e moglie conservano lo stato civile di coniugato in quanto il vincolo matrimoniale non viene sciolto ma solo sospeso in maniera transitoria. Con la separazione, quindi, risulta sospeso l’obbligo di coabitazione e i coniugi sono autorizzati a vivere in abitazioni separate. Ci sono, tuttavia, degli obblighi che continuano a sussistere e ai quali i coniugi non possono sottrarsi. I coniugi sono obbligati all’ assistenza materiale. Entrambi devono provvedere ai figli per ciò che concerne la loro educazione, la loro istruzione e il loro mantenimento. Entrambe le parti conservano i diritti successori. C’è però un eccezione, se la colpa della separazione viene imputata ad un coniuge in particolare, quest’ultimo non può vantare alcuna pretesa sul patrimonio dell’altro. Dal punto di vista patrimoniale, con la separazione consensuale si scioglie la comunione tra le parti. In merito alle restanti questioni di carattere economico, esse vengono disciplinate sulla base dell’accordo tra i coniugi che possono riguardare la divisione di beni comuni, l’assegnazione ad uno dei coniugi di beni di proprietà comune o esclusiva dell’altro coniuge, il riconoscimento di un assegno di mantenimento a favore del coniuge debole. L’immobile di residenza di solito viene assegnato al genitore che si fa carico dei figli, ovvero che passerà la maggior parte del tempo con la loro custodia, un atteggiamento volto a tutelare la loro sicurezza. In assenza di figli, invece, la casa coniugale è del legittimo proprietario, perciò in regime di comproprietà sarà necessario vendere l’abitazione e dividerne il ricavato, altrimenti un coniuge potrà decidere di rimanere nell’immobile e liquidare il 50% del valore alla controparte. Non appena inizia l’iter, gli effetti legali immediatamente evidenti sono quelli relativi allo status dei coniugi, dove il vincolo del matrimonio viene sospeso momentaneamente fino alla sentenza di divorzio. In questo lasso di tempo, che intercorre tra separazione e divorzio, i coniugi possono avere un ripensamento e ritornare sulla propria strada.
Sesto Conti
Sesto Conti
2025-05-19 13:45:28
Numero di risposte: 4
Nel caso in cui il procedimento si svolga nella forma consensuale, i costi saranno identici a quelli previsti per la negoziazione assistita. Le spese legali di una separazione, così come quelle di un divorzio, possono variare molto in base alla presenza o meno di figli, al valore di eventuali beni da trasferire o dell’eventuale mantenimento richiesto, nonché la complessità delle questioni da trattare. Il percorso volto alla pronuncia del divorzio passa necessariamente attraverso la separazione personale: la separazione ed il divorzio sono infatti due diverse procedure, che implicano differenti attività ed incombenti a carico del legale che assiste il coniuge. Le modalità con cui si può risolvere la crisi familiare sono molteplici ed in base alla procedura cambia anche il costo. Nel caso in cui i coniugi non raggiungano un accordo sarà dunque necessario instaurare un procedimento vero e proprio dinanzi al Tribunale. Per il compenso, quindi, non può che farsi riferimento alle prestazioni giudiziali, e quindi, alla tabella 2 del dm n. 55 del 2014. La parte priva di reddito, ovvero tutti coloro che abbiano un reddito inferiore ad euro 11.746,68 euro annui potrà sempre avvalersi del gratuito patrocinio.