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Separazione non accettata: cosa fare?

Tommaso Ferrari
Tommaso Ferrari
2025-05-21 05:42:42
Numero di risposte: 4
Se i coniugi non trovano un accordo sulla separazione, il coniuge che intende separarsi può agire con l’assistenza di un legale e avviare un procedimento di separazione giudiziale. Sarà compito dell’avvocato predisporre il ricorso, depositarlo in Tribunale e poi notificare alla controparte la richiesta di separazione giudiziale con la relativa convocazione dal giudice. La procedura giudiziale, a differenza di quella consensuale, prosegue però oltre andando la causa istruita con le richieste di prove, le prove, e poi la sentenza definitiva. Dunque, per rispondere alla domanda iniziale, la separazione si può ottenere anche nel caso in cui vi sia un coniuge che non intende separarsi e, più semplicemente, si disinteressi della cosa non partecipando alla procedura e alle udienze. L’aspetto negativo del dover ricorrere alla separazione giudiziale è legato ai tempi e ai costi di una tale procedura. La durata media potrebbe essere di circa due anni: molto di più di una separazione che dura meno della metà. Peraltro, questi sono dati medi perché le differenze a livello locale possono essere anche maggiori. I costi della separazione giudiziale sono maggiori di quella consensuale, trattandosi di una procedura lunga ed articolata con varie udienze e memorie. Una separazione giudiziale può costare due o tre volte tanto o anche più di una consensuale.
Yago Santoro
Yago Santoro
2025-05-21 02:23:21
Numero di risposte: 5
In questa situazione chi si comporta in maniera infantile è senza dubbio il suo ex marito, che non solo non sta affrontando il lutto della separazione, ma è manipolatorio nei suoi confronti nel provocarle dei sensi di colpa, in maniera del tutto consapevole. Non sente la responsabilità paterna di non far pesare il suo dolore sui figli, privandoli del necessario riferimento di padre e rendendoli a loro volta ingiustamente vittime invece di preservarli. Indubbiamente suo marito soffre ed è depresso, ma reagisce in modo non maturo. La decisione migliore è convincerlo a farsi seguire da un professionista che lo aiuti nel difficile percorso dell'elaborazione della separazione. Sarebbe utile una terapia sistemica familiare, ma è necessario, affinchè sia efficace, che tutti i membri della famiglia vi aderiscano in maniera collaborativa e spontanea, col solo intento di chiarire le differenti dinamiche individuali e non per affermare solamente i propri personali bisogni. Non hai la responsabilità del compagno, ma quella dei figli. Pensa anche a loro, a creare rapporti autentici senza doppi sensi o doppi fini. Scegli di avere la coscienza a posto e di fare la cosa giusta. Ci vuole coraggio, ma sei una donna forte, ce la puoi fare.
Noemi Ferrari
Noemi Ferrari
2025-05-20 23:58:16
Numero di risposte: 4
Se il coniuge non è d’accordo sulla separazione consensuale, la prima cosa da fare è cercare di parlare e negoziare per trovare un accordo. Se ciò non funziona, si può considerare la possibilità di un aiuto professionale, come ad esempio un avvocato specializzato in diritto matrimoniale. Questi professionisti possono aiutare a facilitare una discussione costruttiva e trovare soluzioni amichevoli che soddisfino entrambe le parti. Ovviamente, se il coniuge rifiuta ancora di concedere la separazione consensuale, si può presentare una richiesta di separazione giudiziale al tribunale. La separazione giudiziale richiede l’intervento di un giudice e può essere richiesta da uno dei coniugi qualora il matrimonio sia compromesso. Il procedimento prevede la nomina di un avvocato da parte di ciascun coniuge. Una volta presentata la domanda, il giudice convocherà entrambi i coniugi per una prima udienza in cui cercherà di conciliare le parti e arrivare a un accordo amichevole.