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Separazione: cosa fare se un coniuge è contrario?

Sarita Vitali
Sarita Vitali
2025-06-05 15:22:22
Numero di risposte: 5
Per avere la separazione coniugale non occorre il consenso dell’altro coniuge. L’art. 151 c.c. prevede che la separazione possa essere richiesta qualora, anche indipendentemente dalla volontà di uno o entrambi i coniugi, si verifichino fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza. A tal fine, secondo la giurisprudenza, rileva anche la mera disaffezione al matrimonio da parte di un solo coniuge tale da rendere incompatibile la convivenza. In altri termini, per avere la separazione basta volerla, anche perché il rapporto coniugale è incoercibile e collegato al perdurante consenso di ciascun coniuge. Non potrò ricorrere alla negoziazione assistita né procedere con un ricorso per separazione consensuale ma dovrò depositare in Tribunale un ricorso per separazione giudiziale, incardinando un procedimento che si concluderà con una sentenza, che dichiarerà la separazione (salvo che con sentenza non definitiva, non sia stata già dichiarata dopo la prima udienza) e detterà la disciplina quanto a collocamento dei figli, mantenimento dei figli, affidamento della prole, mantenimento del coniuge e assegnazione della casa coniugale.
Luigi Morelli
Luigi Morelli
2025-06-04 05:04:34
Numero di risposte: 3
Se il coniuge non è d’accordo sulla separazione consensuale, la prima cosa da fare è cercare di parlare e negoziare per trovare un accordo. Se ciò non funziona, si può considerare la possibilità di un aiuto professionale, come ad esempio un avvocato specializzato in diritto matrimoniale. Questi professionisti possono aiutare a facilitare una discussione costruttiva e trovare soluzioni amichevoli che soddisfino entrambe le parti. Ovviamente, se il coniuge rifiuta ancora di concedere la separazione consensuale, si può presentare una richiesta di separazione giudiziale al tribunale. Tuttavia, questo processo può essere lungo e costoso e può portare a una situazione legale ed emotiva difficile. La separazione giudiziale richiede l’intervento di un giudice e può essere richiesta da uno dei coniugi qualora il matrimonio sia compromesso.
Gabriella Carbone
Gabriella Carbone
2025-05-21 07:47:37
Numero di risposte: 6
Pertanto, il coniuge che intende separarsi, può superare il diniego dell’altro, depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale, con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia. Questa è quindi la procedura che si deve incardinare davanti al competente Tribunale, se uno dei due coniugi non vuole “concedere” la separazione o quando le parti non riescono a raggiungere un accordo in merito. In questo caso, le parti rimetteranno al giudice la decisione in merito ai temi principali, ovvero: l’affido dei figli, il loro collocamento, l’assegnazione della casa famigliare, il mantenimento ordinario e straordinario dei figli e, laddove dovuto, quello del coniuge più debole. Normalmente, nel corso di una separazione giudiziale, le parti possono, in qualsiasi momento, concludere la procedura con un accordo. In questo caso, gli avvocati richiedono una conversione del rito, da giudiziale a consensuale, ed il Giudice emetterà la sentenza recepente l’accordo raggiunto.
Miriam Palmieri
Miriam Palmieri
2025-05-21 04:54:56
Numero di risposte: 6
Se i coniugi non trovano un accordo sulla separazione, il coniuge che intende separarsi può agire con l’assistenza di un legale e avviare un procedimento di separazione giudiziale. Sarà compito dell’avvocato predisporre il ricorso, depositarlo in Tribunale e poi notificare alla controparte la richiesta di separazione giudiziale con la relativa convocazione dal giudice. Dunque, per rispondere alla domanda iniziale, la separazione si può ottenere anche nel caso in cui vi sia un coniuge che non intende separarsi e, più semplicemente, si disinteressi della cosa non partecipando alla procedura e alle udienze. La procedura giudiziale, a differenza di quella consensuale, prosegue però oltre andando la causa istruita con le richieste di prove, le prove, e poi la sentenza definitiva. L’aspetto negativo del dover ricorrere alla separazione giudiziale è legato ai tempi e ai costi di una tale procedura. La durata media potrebbe essere di circa due anni: molto di più di una separazione che dura meno della metà.
Zaccaria Orlando
Zaccaria Orlando
2025-05-21 04:37:54
Numero di risposte: 4
Quando la moglie non vuole concedere la separazione per il marito, è comunque possibile procedere depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia. La separazione giudiziale, infatti, è quella procedura per la separazione personale di due coniugi che deve essere svolta in Tribunale nel momento in cui non c’è accordo sulle condizioni di separazione oppure proprio quando uno dei due non vuole concederla. Per questo, sebbene la soluzione consensuale debba essere sempre preferita, è importante chiedere assistenza legale ad uno Studio che possa non solo consigliare la parte dal punto di vista giuridico ma che possa contare su un team di Professionisti multidisciplinari.