Separazione: se un coniuge si oppone?

Sue ellen Basile
2025-06-07 03:15:42
Numero di risposte: 2
La separazione è un diritto e non è possibile opporsi alla richiesta di uno dei due coniugi.
L’art. 151 c.c. prevede che la separazione possa essere richiesta, indipendentemente dalla volontà di uno o entrambi i coniugi, qualora si verifichino fatti tali da rendere intollerabile la prosecuzione della convivenza.
A tal fine, secondo la giurisprudenza, rileva anche la mera perdita di amore o affetto anche da parte di un solo coniuge.
Pertanto, il coniuge che intende separarsi, può superare il diniego dell’altro, depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale, con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia.
Questa è quindi la procedura che si deve incardinare davanti al competente Tribunale, se uno dei due coniugi non vuole concedere la separazione o quando le parti non riescono a raggiungere un accordo in merito.

Nick Caruso
2025-06-01 11:54:19
Numero di risposte: 10
Quando la moglie non vuole concedere la separazione per il marito, è comunque possibile procedere depositando in Tribunale un ricorso per la separazione giudiziale con l’assistenza di un Avvocato esperto in diritto di famiglia.
La separazione giudiziale, infatti, è quella procedura per la separazione personale di due coniugi che deve essere svolta in Tribunale nel momento in cui non c’è accordo sulle condizioni di separazione oppure proprio quando uno dei due non vuole concederla.
Dopo il ricorso e la notifica all’altro coniuge, marito e moglie con i rispettivi Avvocati vengono convocati dal Tribunale, che di solito è quello dell’ultima residenza comune dei coniugi, per partecipare personalmente ad una prima udienza davanti al Presidente.
Il Presidente del Tribunale può adottare provvedimenti necessari ed urgenti a tutela del coniuge più debole e dei figli.
La legge italiana prevede che si possa chiedere al giudice di pronunciare la separazione tra i coniugi con addebito nei confronti di quello che ha avuto comportamenti contrari ai doveri derivanti dal matrimonio come la fedeltà, l’assistenza morale e materiale, la fedeltà, l’obbligo di coabitazione.
Questa decisione comporta alcune conseguenze economiche come l’esclusione del diritto al mantenimento e dei diritti successori.

Marcello Barbieri
2025-05-21 00:05:52
Numero di risposte: 3
La separazione si può ottenere anche nel caso in cui vi sia un coniuge che non intende separarsi e, più semplicemente, si disinteressi della cosa non partecipando alla procedura e alle udienze.
Se i coniugi non trovano un accordo sulla separazione, il coniuge che intende separarsi può agire con l’assistenza di un legale e avviare un procedimento di separazione giudiziale.
Sarà compito dell’avvocato predisporre il ricorso, depositarlo in Tribunale e poi notificare alla controparte la richiesta di separazione giudiziale con la relativa convocazione dal giudice.
All’udienza l’altro coniuge potrebbe comparire e difendersi o anche non comparire: in tutti i casi il giudice procederà adottando i provvedimenti provvisori necessari su figli, diritto di visita, mantenimento al coniuge o per i figli, assegnazione della casa coniugale.
La procedura giudiziale prosegue oltre andando la causa istruita con le richieste di prove, le prove, e poi la sentenza definitiva.
La durata media della separazione giudiziale potrebbe essere di circa due anni.
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