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Impresa familiare: come funziona la tassazione?

Rodolfo Negri
Rodolfo Negri
2025-06-26 04:51:45
Numero di risposte : 13
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Dal punto di vista fiscale l’impresa familiare di default è soggetta allo stesso trattamento della ditta individuale: la tassazione è in capo all’imprenditore come persona fisica, la quale perciò deve versare l’Irpef secondo le aliquote corrispondenti. I vantaggi fiscali dell’impresa familiare derivano dalla possibilità di avvalersi del regime della trasparenza fiscale, che permette di ripartire gli oneri fiscali su tutti i familiari partecipanti all’impresa anziché sul solo titolare: suddividendo il reddito su più soggetti, ciascuno pagherà un’aliquota Irpef più bassa di quella che dovrebbe pagare l’imprenditore se tutto il reddito figurasse in capo a lui. Il proprietario dell’azienda deve sempre mantenere almeno il 51% del reddito, il resto può suddividerlo fra i collaboratori familiari in base al lavoro prestato da ciascuno. Il frazionamento degli utili permette di risparmiare, allo stesso modo, anche sui contributi previdenziali che il titolare deve versare all’Inps per sé e per i familiari. Per capire se l’impresa familiare è la forma giuridica più adatta per la propria ditta individuale, è importante fare un’accurata pianificazione fiscale. Il vantaggio fiscale del regime di trasparenza e quindi dell’impresa familiare non sussiste per imprese dal reddito medio-basso, per le quali la convenienza viene meno su due fronti: l’aliquota Irpef sarebbe già bassa, perciò il risparmio dato dalla suddivisione del reddito può diventare minimo o irrisorio; i collaboratori che in un regime fiscale tradizionale non raggiungerebbero il minimale di reddito su cui è obbligatorio pagare i contributi Inps sono costretti a pagare comunque il contributo fisso minimo previsto per artigiani e commercianti. In questo caso, per l’imprenditore può essere conveniente, piuttosto, il regime forfettario.
Stefano Martini
Stefano Martini
2025-06-21 07:38:04
Numero di risposte : 17
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Nei confronti dell’impresa familiare trova applicazione il sistema di tassazione per trasparenza in virtù del quale il reddito prodotto è imputato a ciascun familiare partecipante indipendentemente dall’effettiva percezione del reddito e in proporzione alle quote di partecipazione agli utili. La disciplina fiscale dell’impresa familiare è contenuta nell’articolo 5, commi 4 e 5, del Tuir, che stabilisce: “I redditi delle imprese familiari di cui all’art. 230-bis del c.c., limitatamente al 49% dell’ammontare risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’imprenditore, sono imputati a ciascun familiare, che abbia prestato in modo continuativo e prevalente la sua attività di lavoro nell’impresa, proporzionalmente alla sua quota di partecipazione agli utili. Quindi la quota di reddito attribuibile ai soggetti partecipanti all’impresa familiare non può superare il 49% dell’ammontare del reddito risultante dalla dichiarazione annuale, mentre le eventuali perdite conseguite dall’imprenditore non possono essere attribuite ai collaboratori ma sono di esclusiva pertinenza del titolare. Le quote di reddito attribuite ai collaboratori, nella misura massima del 49%, concorrono a formare il reddito complessivo di ciascuno e vanno indicate all’interno del modello Unico PF nel quadro RH. Come precisato nelle istruzioni, i collaboratori dell’impresa familiare devono compilare il presente quadro solo nel caso in cui l’impresa abbia realizzato un reddito, in quanto essi partecipano, sia agli effetti civili che fiscali, agli utili, ma non alle perdite dell’impresa.
Sibilla Costantini
Sibilla Costantini
2025-06-08 15:13:47
Numero di risposte : 3
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In questa tipologia di azienda, tutti gli obblighi fiscali sono a carico dell’imprenditore titolare. Il reddito d’impresa viene imputato all’imprenditore e poi ai vari collaboratori in base alla propria quota di partecipazione all’azienda. La familiare si differenzia dalla ditta individuale perché il reddito viene così ripartito tra i vari soggetti: 51% imputato all’imprenditore titolare; 49% attribuito ai collaboratori in base alla quota di partecipazione (purché abbiano partecipato attivamente all’esercizio d’impresa). Nella dichiarazione dei redditi: l’imprenditore deve indicare le quote di partecipazione agli utili spettanti ai familiari. Inoltre deve attestare che la quantità di utili è proporzionale alla qualità e quantità del lavoro prestato nell’impresa durante il periodo di imposta; ogni familiare, invece, è tenuto a indicare di aver prestato la sua attività lavorativa nell’impresa in modo continuativo e prevalente. I redditi imputati ai collaboratori sono tassati per trasparenza se sussistono i seguenti requisiti: collaboratori iscritti nell’atto pubblico o scrittura prima dell’inizio del periodo d’imposta (articolo 5 comma 4 del TUIR); indipendentemente dall’effettiva percezione. La possibilità di dividere il reddito tra i diversi collaboratori rende più agevola la tassazione. Infatti, il reddito viene assegnato in modo proporzionale tra imprenditori e collaboratori familiari per ottimizzare il carico fiscale.

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